mvp18 ha scritto: ↑16/01/2019, 11:30
Teo ha scritto: ↑15/01/2019, 14:38
Cosa che non succedeva nella generazione precedente, o meglio non per tutta la rosa. Per quanto mi riguarda non è una bella cosa, perchè un allenatore dovrebbe pensare a far crescere o innovare (come successo in passato) dal punto di vista tecnico-tattico, non pensare solo a gestire delle personalità da red carpet.
Assolutamente vero che nelle generazioni precedenti non succedeva.
Ma oggi i giocatori, a qualsiasi livello, hanno un accesso a informazioni e nozioni che prima non succedeva e questo non fa altro che accrescere, in caso di malcontento, il conflitto giocatore/allenatore.
Per esemplificare: se 20 anni fa ti dicevano di fare i gradoni, tu stavi muto e li facevi, alla fine sceglieva il mister e tu non avevi idea, a meno di casi particolari, cosa combinava il resto del mondo, sia dilettanti/professionisti che bambini/adulti.
Oggi i ragazzi vanno su youtube o Instagram, vedono (non sanno) tutto. Vedono gli allenamenti dei professionisti e notano che i gradoni non esistono, capiscono che girare per 2 ore senza palla sia una follia, guardano mille approfondimenti tattici. Poi magari non sanno niente di calcio, però capiscono che non si gioca più con il libero, che nessuno più gioca a uomo a tutto campo, che l'allenamento non può essere fatto quasi tutto a secco, ecc,ecc...
Questo tra i dilettanti, figurarsi tra i professionisti.
Ci sono giocatori che si sentono allenatori in campo, che vogliono fare a tutti i costi gioco di posizione, calcio propositivo e magari con pressing ultra offensivo. E quando vedi il gioco che propone il tuo allenatore, ti scazzi completamente.
Per giocare con Mourinho o Simeone devi avere giocatori adatti, non tanto al tuo gioco, ma alla tua idea di calcio. E se i risultati arrivano, come al primo anno, si chiude un occhio, poi alla prima difficoltà diventa un circo.
scusami ma chi ti ha detto che prima non succedeva?
prima era anche peggio, c'è la fila di calciatori che tramavano contro gli allenatori.
di giocatori allenatori in campo, di giocatori che non si comportavano come veri professionisti.
storie come quelle che si sentono oggi su Naingolaan erano il pane quotidiano di ogni squadra di serie A e di serie B.
e i gradoni non li ha mai voluti fare nessuno perchè ti spaccano le gambe in due
poi il perseguimento di un calcio propositivo da parte dei giocatori è un falso mito.
non è che Pogba si lamenta con Mourinho perchè giocavano male a calcio, gliene frega il giusto.
Si lamenta per altre questioni, la sua posizione in campo, il tipo di allenamenti o forse si stanno solo sul cazzo.
Capita.
la realtà è che oggi i giocatori sono molto più professionali e dediti al lavoro rispetto a 10-20-30 anni fa.
la loro dedizione al lavoro fisico e tattico è migliorata (è scemato il lato tecnico questo sì, ma è un altro discorso) come è migliorata la condotta fuori dal campo.
il punto invece è un altro.
è che oggi le società sono ostaggio dei procuratori, e quindi le volontà dei calciatori più importanti hanno oggi un peso specifico più importante.
se uno come Pogba vuole andare via, oggi sa che ci sono i mezzi per farlo.
prima, uno come lui, aveva molti più problemi e doveva accettare per forza di cose questo stato.
ma gli screzi ci sono sempre stati, anzi.