Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da LucaP » 10/01/2024, 16:39



Niente, ci piace proprio martellarci i testicoli

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da the_fab » 11/01/2024, 8:25

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da the_fab » 11/01/2024, 8:29

chinasky ha scritto: 10/01/2024, 11:11secondo me (ma siamo nel campo delle congetture) in Nfl ci stanno pure pensando.
Ci stanno pensando eccome, e ne parlano pure. D'altronde ogni partita fa sempre il pieno, altro che perdere incassi. Parlano di estendere gli Stati in cui andare (Australia, Brasile, Spagna... Non sperate nell'Italia), ma anche di andare in città americane che non hanno il football professionistico (ad esempio St. Louis).

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da bears54 » 11/01/2024, 15:08

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da the_fab » 11/01/2024, 16:20

Altra girata a Londra? Quasi quasi... :penso:

Tra l'altro nel meraviglioso stadio del "mio" Tottenham.

Ed oltretutto da squadra ospitante, finalmente (nei precedenti erano sempre stati visiting team, quindi sarebbe veramente un'esperienza nuova e da provare...)

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da chinasky » 15/01/2024, 15:08

Eccoci alla prima attesissima puntata di Ten things on the Chicago Bears di questa off season che ancora off season non è ma che per gli orsi è, in un certo senso, già cominciata. Pensavate che vi avrei abbandonato? No, è ancora troppo presto per assopirsi in attesa del draft. Scrivere questo tipo di post per evitarsi 10 diversi commenti è più complicato fuori dalla stagione perché non fai in tempo ad abbozzare un pensiero che subito arriva una news che stravolge tutto. Stavo buttando giù due cose sul coaching staff ed ecco che salta Getsy, e quello che ho abbozzato non va bene. E’ il triste mestiere di chi scrive gratis e senza gratificazione. Per questo ho smesso di farlo seriamente e ora, di tanto in tanto, lo faccio per @azazel che ha promesso che mi manderà a Londra a vedere i Bears con un accredito.Via con i pensieri a freddo di una stagione iniziata male e finita… finita. Ah, c'è molta roba, quindi la divido in due episodi che mi tira il culo rileggere tutto e modificare. Ciao.
 
1) Cominciamo quindi col dare un voto alla stagione in generale. Per quanto mi riguarda quando si finisce con un record negativo non si può (quasi) mai parlare di sufficienza ma esistono delle eccezioni e la versione 2023 dei Chicago Bears per me rappresenta una di queste. Era una squadra sulle quali non si riponevano troppe aspettative, molti analisti si aspettavano un miglioramento rispetto alle 3 vittorie del 2022, alcuni si spingevano anche a 6-7 W ma nessuno pensava che il team potesse davvero arrivare ai playoff. Soltanto qualche sito gestito da appassionati, probabilmente anche un po’ provocatoriamente, ipotizzava il titolo divisionale a Chicago perché, onestamente, la logica non portava davvero a spingersi oltre le 6 vittorie, numero ribadito anche da Huddle, giusto per rimanere alle nostre latitudini. Anche per il sottoscritto 6 era il numero magico, quindi le 7 vittorie condite dai regaloni a Detroit e Denver mi spingono a giudicare con un 6 pieno la stagione. Partenza pessima, 0-4, con le prime 3 di un imbarazzo indicibile. Poi i Bears hanno rialzato la testa, hanno cominciato a vincere qualche partita, a giocare a tratti un football decente e a difendere come si deve. Battere i Packers all’ultima avrebbe alzato di mezzo punto questa valutazione e non perché la stagione sarebbe stata nettamente migliore, ma perché una vittoria avrebbe evidenziato una volontà di imprimere un colpo deciso, di lasciare un segno sul 2023 quando, al contrario, l’approccio alla gara è stato mediocre.
 
2) Il voto al CS non può invece che essere sotto al par. Eberflus si conferma uno stratega difensivo ed è il punto di sufficienza di questa parte del gioco. Doveva migliorare la difesa e lo ha fatto, l’avvio così drammatico del reparto potremmo attribuirlo anche al mai del tutto spiegato allontanamento del DC Alan Williams perché da lì in avanti, a fatica e piano piano, la difesa è stata tirata fuori dalle sabbie mobili ed ha poi sterzato definitivamente con l’arrivo di Sweat. Quell’avvio devastante ha comunque padri e padrini ed è difficile capire come sia possibile passare un mese dove la squadra non gioca a nulla che sia simile al football; servono 3 partite perché la macchina si metta in moto, 4 per uno straccio di vittoria (che ha interrotto la più lunga serie di L della franchigia) ma anche nel prosieguo si sono continuati ad avere troppi blackout. Uno dei maggiori responsabili è stato l’OC Luke Getsy, che prova a rendere prima Fields un giocatore più simile al passer puro che al QB atletico con i risultati che vedremo poi tra qualche momento. L’OC ci mette troppo a capire che il coinvolgimento di Kmet è fondamentale e contribuisce con abusatissime corse centrali, sovrautilizzate nei secondi down, alla prevedibilità di un playbook statico e poco esaltante. Getsy paga perdendo il posto insieme a 4 altri assistenti (tutti legati a ruoli offensivi), Eberflus rimane, giustamente, in panca. Giustamente oerché ha portato in due mesi la difesa dall’essere la peggiore a una delle più solide sulle corse e con il maggior numero di intercetti in NFL e perché come capo allenatore sta seguendo, nei numeri, il percorso che ci si apsetta da un progetto che parte sostanzialmente da zero come quello dei Bears:ha iniziato con 3 vittorie, le ha alzate a 7 il secondo anno sfiorando (lontanamente) i playoff, per cui avrà il terzo giro omaggio. Tra l’altro nessuno, a Chicago, ha mai allenato meno di tre stagioni a parte Paddy Driscoll negli anni 50 del secolo scorso (storico assistente di Goerge Halas, passò a incarichi dirigenziali dopo due stagioni da HC) e Marc Trestman, uno che solo un pazzo poteva prelevare dalla lega canadese per fargli risollevare le sorti di una squadra NFL.
3) All’attacco il voto è 6 che, come avevo già scritto, è una media dei vari “settori”. Ai QB infatti va una sufficienza, alla OL un 5, ai WR un 7 e ai RB un altro 6. Nello specifico, per i quarterback JF al suo terzo anno non ha avuto l'esplosione che lo avrebbe dovuto rendere il QB a cui non puoi dire di no (ma affronteremo il suo caso a parte) mentre Bagent si è fatto trovare pronto vincendo anche una partita da titolare e dando l’impressione di poter essere quantomeno un backup NFL a pieno titolo. I ricevitori hanno brillato della luce emanata da DJ Moore (anche per lui un pezzettino a parte) ed un Cole Kmet che si attesta, con le sue 719 yard ricevute, come solida alternativa nel gioco aereo e non solo come “valvola di sfogo”, ma anche come uno dei TE più efficaci della lega sotto questo profilo, sicuramente da Top10 (e non come decimo). Kmet ha chiuso con 6 TD ricevuti che sono il miglior bottino del team dopo quello di DJ (8) mostrando una grande capacità di difesa del pallone, mani abbastanza educate e una fisicità decisamente importante nella protezione dell’ovale e nella conquista di qualche yard aggiuntiva. Avrei voluto vedere qualcosa in più di Tyler Scott che è stato decisamente sotto utilizzato, e questo fa parte di come Getsy abbia cercato di chiudersi dentro la fortezza delle certezze per cui, se una difesa elimina Moore dal gioco, non sai più che armi usare. Mooney, invece, ha purtroppo deluso all’esame decisivo; Darnell dopo un buon 2021 si è via via spento e non è in grado di reggere il ruolo come WR2. E’ in scadenza e forse come 3°, magari come opzione dallo slot, può dire ancora la sua, ma per ora è nettamente insufficiente e demolisce la media di reparto tenuta altissima da DJ. La OL è stata generalmente insufficiente, è migliorata col passare del tempo ma contro squadre solide ha continuato a soffrire tantissimo. JF è il QB in attività col maggior numero di sack subiti e qualche responsabilità la linea ce l’ha; di contro è anche il QB che ha avuto il maggior numero di secondi per lanciare dopo lo snap e qua arriva invece qualche merito. Due statistiche che sembrerebbero in contraddizione ma che in realtà vanno a spiegarsi in parte per il calendario che ha alternato il livello di difficoltà, ed in parte perché la OL ad un certo punto ha trovato il modo di reggere il colpo, pur rimanendo incline alla concessione del sack con ancora troppa frequenza. Anche quando ha reso mediamente bene è comunque apparsa sempre impiccata, quindi tendente al fallo. In stagione sono cambiati 3 centri ed è quindi chiaro che si debba intervenire sul mercato; per fortuna dalla prima scelta Darnell Wright sono arrivati segnali abbastanza positivi e si può confidare sul fatto che almeno un tassello sia stato incastrato nel modo giusto. Sulle corse la OL ha lavorato abbastanza bene ma la media rispetto alla protezione della tasca e alla difficoltà generale contro top team o giù di lì è innegabile e rende il totale insufficiente. Ai RB un 6, inteso al gioco di corsa nel suo complesso, che ha avuto tutto sommato una sua efficacia. Continuo a pensare che questa squadra dalla scelta di Montgomery in poi abbia rinunciato ad un certo tipo di giocatore basandosi sulla corsa potente che non paga sempre i giusti dividenti. Scelta legata probabilmente anche la presenza di tante altre necessità a roster. Herbert non fa meno bene di Monty, ha una buona media portata (4.6), ma benché abbia superato per 3 volte le 100 yard in partita soltanto in 4 in totale è andato oltre le 50, rimanendo a fine stagione dietro a JF che resta colui che più muove la catena nel running game. Il vero problema però è che quando Foreman e Johnson hanno avuto palla in mano (e magari un po’ di continuità) non si è vista tutta questa differenza tra loro e il titolare. Come detto la OL si è mostrata abbastanza efficace nel gioco di corsa e questo ha facilitato l’apertura di varchi che hanno permesso ai RB di andare a prendersi le yard “dritto e forte” in pieno stile Getsy. Solito problema però: quando ti pressano (come i Packers) hai finito di ridere. Un playmaker più variegato ed efficace non sarebbe davvero niente male, ma sappiamo che oggi non è una priorità. Aggiungo però che senza un QB come JF forse parleremmo di numeri decisamente negativi per il reparto corse, quindi il profilo rimane basso.
 
4) La difesa invece ha fatto il proprio lavoro per buona parte della stagione e ripeto che non c’è nulla da dare per scontato in questa lega. Il 7.5 come voto finale è più che meritato e in buona parte il merito va a Montez Sweat a cui darei persino 10 visto che è diventato il primo giocatore di sempre a risultare il migliore nella classifica dei sack in due diverse squadre nella stessa stagione. La DL prima di lui aveva convinto davvero poco; ha due T abbastanza solidi, che possono dare una buona mano sulle corse, gli end erano invece in difficoltà e mancava il rusher puro che, quando è arrivato, ha fatto svoltare l’intera linea pressando o aprendo spazi aggiuntivi agli altri. Certamente va aggiunto qualcuno in rotazione ma da novembre in avanti il 7 pieno per il fronte 4 ci sta tutto. Benissimo i LB a cui puoi dare un 8 tranquillo ma anche loro hanno, ovviamente, visto salire le proprie quotazioni dopo l’arrivo di Sweat. Edmund ed Edwards si sono confermati su ottimi standard, erano stati “pagati” per dare un grande contributo ed hanno risposto presente. Non hai il leader alla Urlacher lì in mezzo ma il pacchetto è ottimo e Jack Sanborn ti permette di chiudere il cerchio investendo pochissimo salary e potendo stare tranquillo per un paio di stagioni ancora con un giocatore eclettico, che fa della rapidità e del placcaggio le sue armi migliori. I DB per me tutti di buon livello, l’intensità delle bestemmie per il reparto è sceso ai minimi storici dopo qualche stagione. Certo, anche qua l’avvento dell’edge ha in parte svoltato la stagione; le secondarie hanno finalmente avuto tempo di gestire le coperture e di giocare anche “per il pallone” (14 gli intercetti di CB e safety). Jaquan Brisker si è confermato solido, Jaylon Johnson (unico pro-bowler insieme proprio a Sweat e che Eberflus è convinto che sarà riconfermato) ha fatto una stagione da urlo, ma sono arrivati anche segnali positivi da Spidey (Kyler Gordon) e alcune ottime prove di Tyrique Stevenson. Per me un 8 anche qua. Unico appunto, che vale un po’ per tutti i settori, è che la difesa contro i team sopra alla media ha continuato a faticare, la OL di GB è stata quasi insormontabile e anche Sweat è stato tenuto fuori dai giochi in quel caso. E’ quindi essenziale, per confermare questi numeri, aggiungere un altro edge efficace per complicare i raddoppi avversari e dare rotazione in alcuni slot del roster, sia tra i LB che sulla linea mentre, le secondarie, mi sembrano piuttosto sistemate.
 
5) Una piccola nota anche agli Special team a cui diamo 6.5. Bene Cairo Santos (8) che chiude la terza stagione (su quattro) oltre il 90% dei FG realizzati, unico kicker nella storia della franchigia a stare sopra al 90. Santos è andato 7/8 da oltre le 50 ed ha sbagliato due XP, e nella media ha continuato a rappresentare una certezza quasi ferrea nei piazzati, risultando sicuramente la nota più positiva degli special team. Il kicker è ora a 462 punti totali realizzati nella città del vento, ad uno solo di differenza da Paul Edinger; chiuderà la sua storia in Illinois sicuramente oltre i 500 punti e nella Top5 dei migliori marcatori. Non nego invece che Trenton Gill non mi esalta (dio, esaltarsi per un punter poi non so se sia possibile), ha bisogno di più gamba e di lasciare il pallone in aria un po’ di più; nei pochi kickoff calciati non è sembrato peggio del titolare: sufficiente. Sui ritorni, pur senza stracciarci le vesti, abbiamo visto dei buoni miglioramenti di Velus Jones che continuo a preferire, all’occorrenza, all’alternativa Scott. Io Jones lo butterei un po’ più nella mischia anche sui punt benché non sembri sempre così sicuro nella ricezione del pallone, ma ammetto che preferirei un'alternativa a Trent Taylor. Anche sui ritorni, comunque, non si va molte oltre il 6.

Fine prima parte
Ultima modifica di chinasky il 15/01/2024, 15:11, modificato 3 volte in totale.

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da chinasky » 15/01/2024, 15:10

Seconda parte

6) Prendiamoci un attimo di tempo per osservare i numeri di Justin Fields che al terzo anno era attesa dal salto definitivo. Il 2023 doveva essere l’anno della consacrazione, la definitiva “esplosione” del talento da trasformare in QB che corre tanto a QB che sfrutta la forza del braccio e utilizza le gambe giusto come power-up aggiuntivo. Ad inizio stagione è stato abbastanza evidente di come lo staff abbia cercato di “ingabbiare” JF che aveva un numero di corse tentate in doppia cifra soltanto in una partita del primo mese (11 contro KC), stando due volte sotto le 5 (mai stato sotto le 5 nelle prime 4 del 2022). Con la vittoria di Washingotn dove ha potuto giocare un po’ più come piaceva a lui lo staff lo ha lasciato più libero e il numero delle corse è tornato sui suoi standard. A fine stagione la media portata cambia di una corsa a partita, ma JF crolla in tutte le statistiche: corre meno yard totali, ha una media più bassa (5.3 a 7.1), segna meno TD (la metà esatta, 4 contro 8) e riduce notevolmente (per fortuna) anche i fumble, soltanto 3 a fronte dei 9 del 2022. A questo genere di situazioni dovrebbe fare da contraltare una efficacia maggiore nel gioco aereo, cosa che invece non si verifica: JF lancia sì più palloni, ma sono solo 52 in totale i tentativi in più di lancio. Addirittura, a presenza, il numero cala perché parliamo di 21.2 tentativi nel 2022 contro i 17.5 di oggi. I completi aumentano di un solo punto percentuale, i TD sono uno in meno rispetto all’anno precedente e gli intercetti due in meno tenendo Fields per la prima volta sotto la doppia cifra; i sack sono ancora tanti ma sono 11 in meno, rimanendo però 3.3 di media (contro i 3.6 del 2022). Il rating, per quello che conta, ma stiamo parlando di numeri quindi li diamo più o meno tutti, passa da 85.2 a 86.3. Conclusione: i numeri nel caso di JF non mentono e ci restituiscono il giocatore per come lo abbiamo interpretato in questi due anni e mezzo. Grande atleta a cui riconosciamo il limite nelle letture, nella precisione, nel timing, nella pulizia dei lanci e nella visione del gioco, senza che in nessuno di questi tratti sia scandaloso, vero, ma i miglioramenti attesi sono stati ridotti. E’ migliorato in tutte queste caratteristiche ma lo ha fatto in modo estremamente sensibile ed anche i suoi numeri migliorano veramente di pochi decimali nonostante gli sia stato messo a disposizione un’arma come DJ che, al contrario, ha stravolto i numeri dei WR di Chicago. Le conclusioni traetele voi, in base ai vostri gusti, esperienze, conoscenze. E’ sicuramente un QB da NFL, è un QB che può divertire ma è un QB che ha ancora troppi limiti per essere un terzo anno. Troverà staff migliori in grado di farlo esplodere? Glielo auguro. Succederà a Chicago? Non lo so. La sua ultima conferenza stampa è sembrata più un addio che un arrivederci. Vedremo.

7) DJ Moore è l’offensive player of the year e l’MVP dei Bears per il 2023 grazie al riconoscimento di una commissione composta dal sottoscritto e basta. Forse uno Sweat presente sin da settembre avrebbe messo in discussione il titolo di MVP, ma in attacco non ci sono dubbi: DJ e poi il nulla. Avevo ottime aspettative e sono state tutte ripagate. DJ è veloce, crea la separazione che tanto abbiamo atteso negli ultimi anni, corre tracce pulite, morbide, ha mani educatissime e una buona dose di atletismo. Inoltre, all’occorrenza, tira giù anche i lampadari. Innegabile che la percentuale di completi sia buona per i QB anche per qualche lavoro straordinario dell’ex Carolina. DJ chiude a 1364 yard, 6° miglior risultato stagionale della Lega con tutto quanto si è detto dei QB e del gioco aereo dei Bears, piazzando la quarta miglior prestazione stagionale per un WR a Chicago. Moore ha segnato 8 TD e conquistato il 39.87% delle yard conquistate via aerea dalla squadra. Il quaranta percento. Visto il contesto azzarderei un “fenomenale”.

8) Di conseguenza, se ancora non vi siete stufati di leggere il suo nome, Montez Sweat è il DPOY. Sweat ha innanzitutto il merito di aver portato via le attenzioni delle difese generando la reattività dei suoi compagni di reparto. Il grande valore dell’ex Commanders non risiede, secondo me, solo nei 6 sack piazzati in così poche partite, ma nell’aver permesso alla difesa di rendere per quello che poteva. Se escludiamo l’exploit di Washington (5 sack) i Bears avevano placcato il QB avversario 10 volte nelle prime 8 partite, andando a zero in 3 occasioni, a 1 in altrettante partite e a 2 contro Minnesota. Anche ai primi snap di Sweat si è rimasti a 0 contro Las Vegas, poi l’effetto Montez è arrivato tutto: 20 sack nelle ultime 8 gare dove soltanto nell’ultima si è registrato un solo sack, diversamente si è sempre fatto meglio, con la punta di 4 sack in due partite di fila. Per ora è più che sufficiente, raramente ho visto un giocatore avere un impatto così totalizzante sui numeri di un reparto difensivo a stagione in corso, il che è anche un mezzo punto anche a favore della mentalità difensiva di Eberflus, ma limitiamoci ai ringraziamenti per il giocatore e aspettiamo rinforzi.

9) C’è aria di fine ciclo dopo soli due anni, un’aria che avvolge JF e che smuove anche molte critiche a Matt Eberflus (va detto che in generale arrivano più dai tifosi che dagli analisti) e quindi un piccolo esame a Ryan Poles possiamo cominciare a farlo. Il lavoro di questi due anni è, come ho già detto, positivo. Si è affidato ad uno staff che non sembra il massimo ma ha voluto puntare su una carta nuova visto che di esperienza in giro non se ne trovava tanta disponibile. Di Poles, come detto, proverò a fare una “decina di cose” personalizzata, ma intanto ci limitiamo a giudicare quello che abbiamo sotto mano. Le sue prime due chiamate al draft sono state Gordon e Brisker (entrambi secondi giri) per sistemare le secondarie poi è arrivato Velus Jones (3° giro) forse un po’ alto per un... KR. Arrivò poi la pessima trade per Claypool dove si perse addirittura un primo giro visto la penalizzazione di Miami e la traiettoria che fece quel draft. Si è rifatto con la trade che ha portato a DJ Moore visto che, stavolta, è girata la fortuna e ti ritrovi una prima assoluta per il secondo anno di fila che può valere oro o un nuovo ciclo. Il terzo draft sarà quindi fondamentale e sarà anche il più difficile benché la squadra stia prendendo forma e quindi i “needs” comincino a diminuire. C’è tanto da prendere ancora e il draft 2023 lo giudicheremo meglio nei prossimi anni anche se, per ora, l'elemento più azzeccato sembra essere Tyrique Stevenson mentre Chicago ha bisogno che esplodano le prime due chiamate dello scorso anno, Darnell Wright e il DT Gervon Dexter uno di quei ragazzi che hanno avuto un grande ritorno dall’arrivo di Sweat, seconda miglior mossa di mercato finora di Poles. Tra le prime due stagioni il voto lo attestiamo su un 7, qualche errore, qualche colpo ottimo, una fortuna che un po’ gira e un po’ no e qualche giocatore in piena fase di valutazione. Comincia col 2024 il momento più delicato della sua breve carriera di GM. Vediamo come si giocherà off season e draft, vediamo se diventerà un 8 o un 6. O peggio. Per ora è stato abbastanza ordinario, a parte un paio di scossoni ha fatto più o meno le cose che avrei fatto io (tranne Claypool). Aspettiamo più coraggio, che dite?

10) Lovie Smith, vincendo l’ultima partita dello scorso campionato ha regalato CJ Stroud a Houston e la prima assoluta del 2024 ai Bears. Quante cose possono essere cambiate da una gara che sembra non avere più alcun senso. Houston ha trovato subito un QB di valore e affidabile, Chicago sa che intorno alla prima scelta in arrivo ruotano almeno le prossime tre stagioni. Qualunque cosa decideranno di fare, da Poles in giù, stupisce sempre vedere come un Jordan Love sfrutti tutto il suo potenziale sin dalle prime battute e si faccia trovare pronto alla chiamata tanto da arrivare a giocare un esordio ai playoff eccellente e pensare a quello che succede a Chicago da decenni. Non azzeccare mai la chiamata giusta al momento giusto (Grossman, Trubisky) non sfruttare a pieno il potenziale di un QB (JF?). Ecco perché in America tendenzialmente le squadre sono considerate una organizzazione. Ecco, quello che vorrei da Poles, in attesa che i McCaskey si sveglino o passino la mano, sarebbe una sana e solida organizzazione. Non spero di aver trovato un Bill Belichick (inteso come totem di una franchigia) ma almeno uno che possa stare qualche anno al suo posto. E fare bene. Di sicuro per ora sappiamo che si ripartirà dalle scelte dello staff e dall’assunzione dei due coordinatori che ci diranno molto sulle inclinazioni che Eberflus vuole dare ai suoi Bears. E forse non solo quello.

A proposito di Poles, se riesco e se avrà un senso, la prossima uscita sarà più o meno tutta su di lui come già anticipato. Poi andiamo in pausa (credo) e ci risentiamo per il mercato primaverile e per i primi mock draft. Bella lì

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da LucaP » 15/01/2024, 16:04

Sempre piacevole leggere certe analisi (sicuramente più equilibrate di quelle che lascio su Twitter più o meno ogni lunedì...).

Su Eberflus una domanda, da persona che avrebbe voluto il suo nome nella lista dei disoccupati: bastano i miglioramenti della difesa (che non so quanto siano merito suo e quanto di Sweat e di un calendario che si è fatto più agevole) a passare sopra a due anni di assenza di risultati e partite buttate nel cesso? Perché anche l'anno scorso ci sono state alcune partite in cui potevamo anche vincere ma ci siamo sciolti, magari non così platealmente come i Broncos quest'anno ma comunque discutibili (ricordo sicuramente i Lions).

Le responsabilità di un attacco spesso molto sterile sono tutte di Getsy? E allora l'head coach che ci sta a fare?

Aggiungo anche una considerazione sul prossimo offensive coordinator. A prescindere da chi sarà il QB vedo due strade, una con un lato negativo e una con uno molto negativo:
- il nostro attacco fa bene, il nostro OC diventa un nome caldo per diventare HC da un'altra parte; sarebbe sicuramente bello ma ci ritroveremmo tra un anno a cercare un altro coordinatore, assumendo un HC di matrice offensiva avremmo magari evitato questo problema
- il nostro attacco fa male, come logica conseguenza la squadra fa male e tra un anno ci ritroviamo a cambiare HC e staff

Per una volta potevamo avere una corrispondenza tra la timeline del QB e quella dell'HC, si è preferito così in nome della stabilità ma la nostra storia recente ci dice che non è proprio la scelta giusta.

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da chinasky » 15/01/2024, 18:28

LucaP ha scritto: 15/01/2024, 16:04 Sempre piacevole leggere certe analisi (sicuramente più equilibrate di quelle che lascio su Twitter più o meno ogni lunedì...).

Su Eberflus una domanda, da persona che avrebbe voluto il suo nome nella lista dei disoccupati: bastano i miglioramenti della difesa (che non so quanto siano merito suo e quanto di Sweat e di un calendario che si è fatto più agevole) a passare sopra a due anni di assenza di risultati e partite buttate nel cesso? Perché anche l'anno scorso ci sono state alcune partite in cui potevamo anche vincere ma ci siamo sciolti, magari non così platealmente come i Broncos quest'anno ma comunque discutibili (ricordo sicuramente i Lions).

Le responsabilità di un attacco spesso molto sterile sono tutte di Getsy? E allora l'head coach che ci sta a fare?

Aggiungo anche una considerazione sul prossimo offensive coordinator. A prescindere da chi sarà il QB vedo due strade, una con un lato negativo e una con uno molto negativo:
- il nostro attacco fa bene, il nostro OC diventa un nome caldo per diventare HC da un'altra parte; sarebbe sicuramente bello ma ci ritroveremmo tra un anno a cercare un altro coordinatore, assumendo un HC di matrice offensiva avremmo magari evitato questo problema
- il nostro attacco fa male, come logica conseguenza la squadra fa male e tra un anno ci ritroviamo a cambiare HC e staff

Per una volta potevamo avere una corrispondenza tra la timeline del QB e quella dell'HC, si è preferito così in nome della stabilità ma la nostra storia recente ci dice che non è proprio la scelta giusta.

Twitter è fatto per bestemmiare, da quando è X ancora di più, quindi bando agli equilibri. 
Do un contributo ai tuoi quesiti ragionando un po' con la mia testa e un po' con quella che, ipoteticamente, si può usare in Nfl.
Su Eberflus, e qua uso quasi solo la mia: potrebbe non essere tutto merito suo ma non abbiamo prove che dimostrino il contrario, quindi dobbiamo per forza di cose, oggi, attribuirgli l'abilità di aver trasformato questa difesa. Sweat ha avuto un peso specifico notevole ma è evidentemente stato collocato in una giusta situazione messo a suo agio, ed anche qua si rientra nel merito dell'HC. Poi certo, il calendario è diventato più agevole, ma ricordo sempre che buona parte delle squadre trovate erano della stessa fascia dei Bears, non inferiori, quindi il risultato non lo darei così per scontato e nemmeno il modo in cui lo si è ottenuto. Anzi.
Io credo che nella NFL di oggi serva come dici tu un HC dalla mentalità offensiva che si prenda un buon DC, la trovo la soluzione dal miglior equilibrio o, almeno, il miglior equilibrio per me. Ma (e qua ragiono alla NFL) un allenatore non si caccia dopo due anni tanto più se il 2° anno è meglio del primo. Davvero credo di averlo visto succedere pochissime volte, è una cosa rara anche fuori Chicago ma nella Windy City quasi impossibile. Cioè a parte Trestman non è mai successo, nemmeno con Fox che partì con 6 w e scese a 3 al secondo anno e avrebbero potuto resettarlo con l'arrivo di Trubisky per allineare la timeline come dici tu. Niente. Io generalmente, a meno che uno non faccia catastrofi (Trestman) lo trovo abbastanza fuori di ogni logica comunque, soprattutto se la tua base di partenza è terra terra come era quella a Chicago.

Però sì, non credo sia tutta colpa di Getsy, certo è che se hai un HC più difensivo l'OC ha maggiormente carta bianca e soprattutto chiama le giocate. Chiaro, è un ragionamento estremamente più complesso, nessuno nega che Eberflus abbia delle responsabilità ma Poles ha pensato di non resettare tutto il che fa, per ora, 1-0 per JF e quindi, forse, non dobbiamo pensare alla timeline per una volta.

Se l'OC fa da dio e te lo portano via ne cerchi uno con lo stesso sistema auspicando che la squadra abbia assorbito a dovere i fondamentali e che l'HC sia cresciuto nella gestione di quella parte di gioco. La fase in cui Belichick veniva saccheggiato di ogni coordinatore possibile non ha avuto nessuna ricaduta sull'andamento dei Patriots, quindi si può sopravvivere. Ok, noi non abbiamo BB e, soprattutto, non abbiamo TB, ma ci siamo capiti. Se invece va tutto in vacca via che si riparte senza pietà, sarebbe soltanto il 5° reset dal 2013.

PS: sui blackout grazie ai quali si sono infilate nel cesso svariate partite... la cosa ci perseguita dai tempi di Nagy, dal secondo anno. Credo che identifichi una squadra che non è così forte come potrebbe sembrare e che se cala un minimo di intensità tende ad implodere scomparendo dal campo per qualche minuto o per interi quarti. Non diventa una squadra "meno forte", semplicemente sparisce. Di solito queste cose nello sport sono "roba di testa", forza mentale più che talento puro. E lì sì, l'HC conta tantissimo. Vediamo se la risolviamo.


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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da IL Poz » 21/01/2024, 11:14

Buon Natale cari tifosi Bears! Sono così ridotto male con il team che tifo che il mio santo Natale è quando i Merders escono ai playoff. Poi con quella pallaccia di Love molto Favriana è ancora più bello

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da Peppolone » 21/01/2024, 12:06

Ohhh noooooo

LucaP
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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da LucaP » 21/01/2024, 16:52

Sinceramente mi piacerebbe vederli battuti da noi invece che prendere cazzi in faccia come ormai tradizione

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da the_fab » 22/01/2024, 2:15

Eh sì. E come ogni anno, arriva questo dolce momento.

...Poi così, ancora più bello... Ci avevano creduto per 3 quarti e mezzo di partita abbondanti (ed onestamente avrebbero anche meritato)... Vuoi mettere perdere così invece che con un 67-0 senza storia dal kick off... :laughing:

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da chinasky » 22/01/2024, 12:30

Green Bay esce come praticamente ogni anno però, ecco, come dire... squadra giovane, con margini di crescita e che da dicembre in avanti mi è sembrata davanti a tutte le altre della North e non solo.
Auguri insomma...

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