Politica Internazionale
Inviato: 27/11/2009, 17:46
Il topic della politica è essenzialmente dedicato alla politica nazionale; per discutere di qualsiasi avvenimento politico che non riguardi strettamente l'Italia, vorrei proporre questo topic.
L'avvenimento della giornata è la risoluzione votata all'IAEA, l'agenzia internazionale per l'energia atomica, sulla costruzione di strutture per l'arricchimento dell'uranio (necessario per la fabbricazione di armi nucleari) in Iran.
Tradizionali difensori dell'Iran come la Russia e la Cina, partner economici della Repubblica Islamica che precedentemente avevano utilizzato il loro diritto di veto per impedire al Consiglio di Sicurezza dell'ONU di attuare sanzioni verso Teheran, hanno adesso cambiato direzione ed approvato la risoluzione, insieme ad U.S., Gran Bretagna, Francia e Germania: in altre parole, tutti i membri permanenti del CdS, più la Germania. Solo Cuba, Venezuela e Malesia hanno votato contro, più sei astensioni. Una tale unità pare sia stata raggiunta per il comportamento di sfida dell'Iran verso le Nazioni Unite, ed i continui rifiuti opposti alle richieste dell'IAEA di condurre indagini volte a stabilire se l'Iran stesse avviando un programma di arricchimento dell'uranio con fini bellici, piuttosto che la semplice costruzione di strutture per lo sfruttamento pacifico dell'energia nucleare.
L'Iran, tramite il suo delegato Ali Asghar Soltanieh, ha dichiarato che né minacce né sanzioni impediranno all'Iran di proseguire il suo pacifico programma di sviluppo.
La mia opinione personale è che l'Iran non è una democrazia; ha una recente tradizione di minacce rivolte ad Israele e U.S. ed incidenti diplomatici con la Gran Bretagna, nel generale contesto di una diplomazia aggressiva verso gli stati occidentali, unita ad assenza di rispetto al suo interno dei più fondamentali diritti umani. Per questi motivi, anche il solo sospetto che un paese con simili precedenti stia portando avanti un processo di arricchimento dell'uranio a fini bellici è insostenibile. Di fatto, lo scorso settembre l'Iran ha rivelato l'esistenza di un'installazione ancora in costruzione, a Fordo; qui si procede all'arricchimento dell'uranio, in contrasto con il Trattato di non proliferazione nucleare di cui l'Iran è firmatario. L'Iran afferma che gli scopi di questa struttura sono pacifici; gli USA, dopo aver visitato la struttura, sostengono che gli impianti di Fordo sono troppo piccoli per lo sviluppo di energia nucleare, ma grandi a sufficienza per la fabbricazione di armi; l'Iran risponde che Fordo è un impianto di riserva in caso di attacchi agli stabilimenti principali da parte di Israele; Israele considera l'intera faccenda come una potenziale minaccia alla sua stessa esistenza.
Io penso che l'Iran abbia firmato un Trattato di non proliferazione nucleare, e che sia tenuto a rispettarlo o ad abbandonarlo, con tutte le conseguenze causate da quest'azione. Ma le strutture di controllo e vigilanza a livello mondiale sono poco sviluppate, e se non il diritto, quantomeno l'Iran ha tutte le possibilità materiali di sviluppare armi nucleari. Odierei vedere azioni militari intraprese contro l'Iran, così come odierei però vedere quest'ultimo in possesso di armi nucleari. Se non si possono sottoporre i rappresentanti governativi iraniani al test della verità, si dovrebbe consentire all'IAEA di monitorare costantemente e da vicino l'operato dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica, producendo rapporti regolari indirizzati al CdS, all'Assemblea Generale dell'ONU ed a chiunque altro volesse consultarli, e vigilando sulla costruzione di altri impianti segreti per l'arricchimento dell'uranio. Ciò è impossibile sino a quando al governo dell'Iran ci saranno estremisti e fanatici, invisi però a buona parte della popolazione stessa che dopo le ultime ridicole elezioni truccate ha dimostrato in piazza e per le strade che non ne può più di questa dittatura. I moti sono stati repressi con aspra violenza, a confermare le ragioni stesse dei disordini civili, ma la fiducia nei giovani Iraniani progressisti rimane, perché possano cambiare la direzione che la loro nazione sta prendendo.
L'avvenimento della giornata è la risoluzione votata all'IAEA, l'agenzia internazionale per l'energia atomica, sulla costruzione di strutture per l'arricchimento dell'uranio (necessario per la fabbricazione di armi nucleari) in Iran.
Tradizionali difensori dell'Iran come la Russia e la Cina, partner economici della Repubblica Islamica che precedentemente avevano utilizzato il loro diritto di veto per impedire al Consiglio di Sicurezza dell'ONU di attuare sanzioni verso Teheran, hanno adesso cambiato direzione ed approvato la risoluzione, insieme ad U.S., Gran Bretagna, Francia e Germania: in altre parole, tutti i membri permanenti del CdS, più la Germania. Solo Cuba, Venezuela e Malesia hanno votato contro, più sei astensioni. Una tale unità pare sia stata raggiunta per il comportamento di sfida dell'Iran verso le Nazioni Unite, ed i continui rifiuti opposti alle richieste dell'IAEA di condurre indagini volte a stabilire se l'Iran stesse avviando un programma di arricchimento dell'uranio con fini bellici, piuttosto che la semplice costruzione di strutture per lo sfruttamento pacifico dell'energia nucleare.
L'Iran, tramite il suo delegato Ali Asghar Soltanieh, ha dichiarato che né minacce né sanzioni impediranno all'Iran di proseguire il suo pacifico programma di sviluppo.
La mia opinione personale è che l'Iran non è una democrazia; ha una recente tradizione di minacce rivolte ad Israele e U.S. ed incidenti diplomatici con la Gran Bretagna, nel generale contesto di una diplomazia aggressiva verso gli stati occidentali, unita ad assenza di rispetto al suo interno dei più fondamentali diritti umani. Per questi motivi, anche il solo sospetto che un paese con simili precedenti stia portando avanti un processo di arricchimento dell'uranio a fini bellici è insostenibile. Di fatto, lo scorso settembre l'Iran ha rivelato l'esistenza di un'installazione ancora in costruzione, a Fordo; qui si procede all'arricchimento dell'uranio, in contrasto con il Trattato di non proliferazione nucleare di cui l'Iran è firmatario. L'Iran afferma che gli scopi di questa struttura sono pacifici; gli USA, dopo aver visitato la struttura, sostengono che gli impianti di Fordo sono troppo piccoli per lo sviluppo di energia nucleare, ma grandi a sufficienza per la fabbricazione di armi; l'Iran risponde che Fordo è un impianto di riserva in caso di attacchi agli stabilimenti principali da parte di Israele; Israele considera l'intera faccenda come una potenziale minaccia alla sua stessa esistenza.
Io penso che l'Iran abbia firmato un Trattato di non proliferazione nucleare, e che sia tenuto a rispettarlo o ad abbandonarlo, con tutte le conseguenze causate da quest'azione. Ma le strutture di controllo e vigilanza a livello mondiale sono poco sviluppate, e se non il diritto, quantomeno l'Iran ha tutte le possibilità materiali di sviluppare armi nucleari. Odierei vedere azioni militari intraprese contro l'Iran, così come odierei però vedere quest'ultimo in possesso di armi nucleari. Se non si possono sottoporre i rappresentanti governativi iraniani al test della verità, si dovrebbe consentire all'IAEA di monitorare costantemente e da vicino l'operato dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica, producendo rapporti regolari indirizzati al CdS, all'Assemblea Generale dell'ONU ed a chiunque altro volesse consultarli, e vigilando sulla costruzione di altri impianti segreti per l'arricchimento dell'uranio. Ciò è impossibile sino a quando al governo dell'Iran ci saranno estremisti e fanatici, invisi però a buona parte della popolazione stessa che dopo le ultime ridicole elezioni truccate ha dimostrato in piazza e per le strade che non ne può più di questa dittatura. I moti sono stati repressi con aspra violenza, a confermare le ragioni stesse dei disordini civili, ma la fiducia nei giovani Iraniani progressisti rimane, perché possano cambiare la direzione che la loro nazione sta prendendo.