Roma: di sindaci, equini e sospetti

E' il luogo in cui potete parlare di tutto quello che volete, in particolare di tutti gli argomenti non strettamente attinenti allo sport americano...
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da Jakala » 02/03/2017, 19:58

Vorrei far osservare che quelle cose Di Maio le ha ripetute ieri sera su Raidue, con il conduttore che era a mo' di zerbino visto che gli chiedeva come viveva la condizione di candidato a capo di governo.


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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da dreamtim » 02/03/2017, 20:23

Vabbè che non ci sia assolutamente replica e che i giornalisti siano reggimicrofono e basta è noto.
Da vespa è un salotto, o un posto per fare marchetta a libri o film come e meno di una sorta di "Tappeto volante" che faceva Rispoli.
In questo senso la cosa è assolutamente bipartisan: le cose che sta dicendo D'Alema in questo periodo sono da assoluto manicomio.
Non ne vedo uno che a fronte di clamorosi pipponi che si mette a sparare sulla politica di oggi (lui era peggio e per far vincere un elezione lui lo hanno messo dietro la parete ci hanno messo Prodi che non era esattamente Kennedy, poi Rutelli, poi Veltroni chiunque ma non lui) gli faccia:
"ao' ma parla lei? e la bicamerale? e quando ha fatto anche lei il presidente del consiglio senza essere eletto facendo danni clamorosi?"
ce ne fosse uno, uno. Ultimamente abbondano castronerie assolute, su Roma siamo al record nazionale, ma in generale non si scherza.
Ieri sembrava che tutti quelli con redditi x dovessero restituire gli 80 euro. Il messaggio che passava era quello.
Qualisasi speaker del menga in radio riportava senza leggere, solo il lancio. Rapida occhiata. Succede se si è oltrepassato il muro dei 26mila l'anno con redditi integrativi. E allora grazie che saltano. Ma puff, altra botta al Renzismo che prima accreditavano pure del sorgere del sole.
Trovamo na via de mezzo.

In questo momento, ripeto, siamo al corto circuito mediatico più assoluto e a Roma sento cose al bar che mi metterei sotto un mattone.
Grillo sta passando da salvatore, Raggi eroica e pentastellati supereroi contro le forze del male.
Operazione politica (ancora poi da definire, per ora abbiamo solo un post su facebook) e basta perfettamente riuscita.
Hanno preso mesi di ossigeno politico buttando al cesso un progetto che ripeto era 3 volte l'Expo.
Praticamente come vendersi la madre, siamo li.
Poi quando Virginia, tra un abbassamento di voce e una telefonata a Pallotta ci trova investitori da 2 milioni di euro investendo una cena, o elabora un progetto di suo, vedremo.

Fin qua stiamo al circo.

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Re: RE: Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da Jakala » 02/03/2017, 20:27

Gerry Donato ha scritto:Nel 2006 la Commissione ha inaugurato il suo «Piano d'azione per l'efficienza energetica: concretizzare le potenzialità» (COM(2006)0545). Il piano d'azione intendeva mobilitare la società civile, i responsabili politici e gli operatori del mercato e trasformare il mercato interno dell'energia in modo da fornire ai cittadini dell'UE le infrastrutture (compresi gli edifici), i prodotti (compresi gli elettrodomestici e le automobili) e i sistemi energetici con la maggiore efficienza energetica al mondo.

Mi era sfuggito questo punto sugli elettrodomestici, nel caso i ***** e loro seguaci non lo sapessero esiste la direttiva Erp che disciplina le classi energetiche degli elettrodomestici, dei motori elettrici e simili.
É solo vecchia di 7 anni e due anni é stata emendata con requisiti più stringenti.
Bello fare un piano con i punti già svolti dalla UE oppure il piano era dimostrare che é merito loro?

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da Luca10 » 04/03/2017, 11:35

Per la cronaca: il rappresentante del comune in conferenza servizi dà parere negativo perchè non è stato presentato il nuovo progetto. La Regione non concede proroghe, quindi dovranno rifare tutto da capo: delibera con interesse pubblico e conferenza dei servizi.

Com'era Gerry la storia sulle opere pubbliche e sui tempi?
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da francilive » 04/03/2017, 13:01

Data la sostanziale variazione del progetto era praticamente scontato che andasse a finire cosi.
Vista la strumentazione politica della vicenda, hanno preferito evitare la proroga, ritenendo fosse più opportuno ripartire con una situazione "pulita".

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da Gerry Donato » 04/03/2017, 13:42

Luca10 ha scritto:Per la cronaca: il rappresentante del comune in conferenza servizi dà parere negativo perchè non è stato presentato il nuovo progetto. La Regione non concede proroghe, quindi dovranno rifare tutto da capo: delibera con interesse pubblico e conferenza dei servizi.

Com'era Gerry la storia sulle opere pubbliche e sui tempi?

Che si continua a non sapere di cosa si sta parlando o si legge quello che si vuole leggere? :laughing:

Quella proroga era stata richiesta dal privato, ma la Conferenza aveva già concordato una proroga di un mese col comune e non si poteva allungare oltre il brodo dal lato Regione. Ed ovviamente il parere negativo interno è sulla delibera di Marino, come già fu con Berdini.

Per me è grave se il Comune non riesce a modificare la delibera in un mese con la scusa della strumentalizzazione politica, ma io ho la puzza sotto il naso e mi sento superiore a tutti i politici quindi contesto a prescindere.
Tuttavia, ribadisco e resto convinto, ogni giorno che passa senza il nuovo progetto sarà poi enorme perdita di consenso.

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da doc G » 04/03/2017, 14:25

Gerry Donato ha scritto:
Luca10 ha scritto:Per la cronaca: il rappresentante del comune in conferenza servizi dà parere negativo perchè non è stato presentato il nuovo progetto. La Regione non concede proroghe, quindi dovranno rifare tutto da capo: delibera con interesse pubblico e conferenza dei servizi.

Com'era Gerry la storia sulle opere pubbliche e sui tempi?

Che si continua a non sapere di cosa si sta parlando o si legge quello che si vuole leggere? :laughing:

Quella proroga era stata richiesta dal privato, ma la Conferenza aveva già concordato una proroga di un mese col comune e non si poteva allungare oltre il brodo dal lato Regione. Ed ovviamente il parere negativo interno è sulla delibera di Marino, come già fu con Berdini.

Per me è grave se il Comune non riesce a modificare la delibera in un mese con la scusa della strumentalizzazione politica, ma io ho la puzza sotto il naso e mi sento superiore a tutti i politici quindi contesto a prescindere.
Tuttavia, ribadisco e resto convinto, ogni giorno che passa senza il nuovo progetto sarà poi enorme perdita di consenso.

Sulla vicenda proroghe ovviamente occorrerà aspettare la fine per dare un giudizio, per ora è assolutamente prematuro.
Per quanto riguarda il lato pubblica utilità, c'è chi si è messo a fare i calcoli sul traffico e, se sono corretti, non ne esce male solo la Raggi, ma tutti quelli che si sono occupati della vicenda fino ad oggi.
Mario Staderini è un consigliere dei radicali, ovviamente quindi vicino a Giachetti, però i conteggi sembrerebbero aver un senso e, se lo avessero, anche Marino, Zingaretti ed il PD tutto ne uscirebbero maluccio.

http://www.mariostaderini.it/cara-sindaco-ti-sfido/

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da dreamtim » 07/03/2017, 15:09

Doc il ragionamento è assolutamente logico e appare quindi sensato, ma le conclusioni sono un filo nonsense.
Lo stadio non migliora la viabilità (punto che cavalca senza motivo il tipo), dà semplicemente un senso ad un area depressa che incastrata tra Eur e lungotevere non ha mai fatto il salto. Lo stadio è un mero strumento per realizzare quello che a Parigi sarebbe normalissimo fuoi dal centro.
Ma anche al centro, dal dopoguerra a oggi non si sono fermati un attimo. Noi dai tempi di Mussolini siamo fermi.
Noi siamo fermi a sta cosa polverosa e triste che "siamo la capitale e il moderno fa brutto". Infatti adesso stiamo facendo schifo e basta.
Poi se il comune avalla quartieri/lattina del tonno e centri commerciali con la gente intorno, quello va bene. Quelli che facciamo sono i più grandi d'Europa.
"oh le torri eh, speculazione"
Tor di valle, ora:
E' a rischio idregeologico, invasa da degrado e con lo stadio avresti ottenuto una sorta di mini centro polivalente, un bel parco, strutture di comunicazione e infrastrutture (forse non efficaci al 100% ma presenti, novità assoluta per Roma) e risolto i primi due problemi
Fatto pagare ai privati e fatto volare sulla città 3 volte i soldi dell'expo.
Il resto è assolutamente un rincorreresi nonsense di cose senza troppo senso.

Meno che mai paragonare con Torino. Li hanno preso una cosa costruita con soldi pubblici (italia 90) e l'hanno regalata ai privati per riqualificare.
Perfetto stile Fiat: Capitalizzare gli utili e socializzare le perdite. Sta sorta di pseudosocialismo al contrario da imprenditori italiani del tempo.
Non ha senso il paragone.

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da frog » 07/03/2017, 15:34

doc G ha scritto:
Gerry Donato ha scritto:
Che si continua a non sapere di cosa si sta parlando o si legge quello che si vuole leggere? :laughing:

Quella proroga era stata richiesta dal privato, ma la Conferenza aveva già concordato una proroga di un mese col comune e non si poteva allungare oltre il brodo dal lato Regione. Ed ovviamente il parere negativo interno è sulla delibera di Marino, come già fu con Berdini.

Per me è grave se il Comune non riesce a modificare la delibera in un mese con la scusa della strumentalizzazione politica, ma io ho la puzza sotto il naso e mi sento superiore a tutti i politici quindi contesto a prescindere.
Tuttavia, ribadisco e resto convinto, ogni giorno che passa senza il nuovo progetto sarà poi enorme perdita di consenso.

Sulla vicenda proroghe ovviamente occorrerà aspettare la fine per dare un giudizio, per ora è assolutamente prematuro.
Per quanto riguarda il lato pubblica utilità, c'è chi si è messo a fare i calcoli sul traffico e, se sono corretti, non ne esce male solo la Raggi, ma tutti quelli che si sono occupati della vicenda fino ad oggi.
Mario Staderini è un consigliere dei radicali, ovviamente quindi vicino a Giachetti, però i conteggi sembrerebbero aver un senso e, se lo avessero, anche Marino, Zingaretti ed il PD tutto ne uscirebbero maluccio.

http://www.mariostaderini.it/cara-sindaco-ti-sfido/

A me sembra che il PD ne esca benissimo, per i motivi che scrive e riscrive da tempo Drimme, l'ultima frase pare inequivocabile su chi avrebbe totalmente la responsabilità, nel caso i numeri siano veri, il che personalmente tendo a credere vista la fonte :biggrin:

"La dichiarazione di pubblica utilità del progetto di Parnasi e Pallotta, infatti, è stata motivata da Marino e dalla sua maggioranza con il miglioramento che le nuove infrastrutture avrebbero determinato per la mobilita´di quella parte di citta´che già oggi soffre di traffico.

A questo fine, le due opere fondamentali proposte dai privati erano la realizzazione di una nuova tratta della Metro B e un ponte sul Tevere che avrebbe fatto della bretella Roma Fiumicino la seconda strada di accesso allo stadio insieme alla via del Mare rimodernata.

Questo sistema di infrastratture, pagato dal privato, significava 25 mila persone l’ora trasportate dalla metro B e la garanzia di due vie d’accesso su gomma capaci di far affluire 2 mila macchine l’ora, ovvero il 60% dei tifosi giunto allo stadio con trasporto su ferro. Migliorando, pensavano in Campidoglio, la mobilità per la vita di tutti i giorni dei romani che si spostano verso Ostia, Acilia, Fiumicino e i nuovi quartieri adiacenti.

Purtroppo non è andata cosi, perchè la biforcazione della Metro B si è dimostrata tecnicamente irrealizzabile, mentre il Ponte sul Tevere è saltato.

Scomparse le due opere fondamentali che giustificavano la pubblica utilità, le alternative rimaste nell’accordo Raggi-Parnasi sono uno specchietto per le allodole."

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da dreamtim » 07/03/2017, 15:44

Che poi io scanso equivoci non ho mai provato a far presente le palesi storture della Raggi per riabilitare il PD.
Diciamo che ho rivalutato dopo tempo e il necessario periodo di decantazione il tipo di slancio di Marino: bravissimo nel superare ed osservare i problemi dall'alto come uno che di politica vera e proria (leggi compromessi) ne abbia sempre masticata poca. Il vero 5stelle era lui per me. Onesto anche lui.
Proprio per questi motivi era antipartitico se rapportato al PD.
E ha fatto quello che la Raggi non fa; cercare soluzioni innovative, investimenti, combattere corporazioni e lobby. Un simpatico anarcoide.
Ci vogliono (con moderazione) pure questi.
La Raggi era partita uguale ma si è spiaggiata come una balena e per ora sta disfando le numerose tele che gli ha lasciato un prolifico Marino.
Questo rivaluta anche il suo predecessore come difficoltà.
Poi il limite di Marino era affrontare le cose con calma e risolverle politicamente. Vigili, corporazioni varie, costruttori, ama, eccetera.
Tutte battaglie iniziate bene ed arenate per mancanza di tempo, perchè passava alla successiva.
Virginia poteva riprenderle e completarle, migliorandole. Ha ripristinato la Alemanno-era che è stata la peggiore (e piu' clientelare) ammnistrazione cittadina e ci ha lasciato nelle mani di Grillo. Grillo.

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da frog » 07/03/2017, 15:49

dreamtim ha scritto:Che poi io scanso equivoci non ho mai provato a far presente le palesi storture della Raggi per riabilitare il PD.
Diciamo che ho rivalutato dopo tempo e il necessario periodo di decantazione il tipo di slancio di Marino: bravissimo nel superare ed osservare i problemi dall'alto come uno che di politica vera e proria (leggi compromessi) ne abbia sempre masticata poca. Il vero 5stelle era lui per me. Onesto anche lui.
Proprio per questi motivi era antipartitico se rapportato al PD.
E ha fatto quello che la Raggi non fa; cercare soluzioni innovative, investimenti, combattere corporazioni e lobby. Un simpatico anarcoide.
Ci vogliono (con moderazione) pure questi.
La Raggi era partita uguale ma si è spiaggiata come una balena e per ora sta disfando le numerose tele che gli ha lasciato un prolifico Marino.
Questo rivaluta anche il suo predecessore come difficoltà.
Poi il limite di Marino era affrontare le cose con calma e risolverle politicamente. Vigili, corporazioni varie, costruttori, ama, eccetera.
Tutte battaglie iniziate bene ed arenate per mancanza di tempo, perchè passava alla successiva.
Virginia poteva riprenderle e completarle, migliorandole. Ha ripristinato la Alemanno-era che è stata la peggiore (e piu' clientelare) ammnistrazione cittadina e ci ha lasciato nelle mani di Grillo. Grillo.

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Forse Doc intendeva proprio che affossando Marino, il PD non ne esce benissimo, boh ? Lo spiegherà lui quando avrà tempo e voglia :biggrin:

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da dreamtim » 07/03/2017, 15:58

Ah ma a parziale discolpa del PD, chiunque avrebbe fatto quella fine. Se non sei organico al partito diventi una variabile impazzita e ti fanno fuori, o semplicemente non ti difendono che è la stessa cosa. La Raggi prima era partita cosi, poi ha fatto la brava militante e ha risposato la linea pentastellata onde evitare l'inevitabile caduta. Marino si fosse mosso meglio avrebbe rivinto le elezioni con slancio e il PD gli avrebbe dato una costola.
Invece ha fatto tutto da cane sciolto, non si è fatto aiutare nell'unico punto forte del PD (capacità di gestire le microzone grazie ad una rete tirata su con anni di sindaci da Rutelli in poi ma anche prima) e ha fallito nella manutenzione strade, la pulizia delle micro-aeree, il lungotevere, insomma quello che un romano passando guarda e fa:"oh vedi che fanno qualcosa". Fallito nella vestrina turistica, nel biglietto da visita.

Poi ti lascia pero' un progetto dello stadio da paura, situazione corporazioni incrinate, donazioni per milioni di euro, eccetera.
Sindaco non era il caso, ma aveva una visione almeno e lo ha dimostrato. Questa no.
E non è capace come lui a dirigere la città. Serve un politico esperto.

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da doc G » 07/03/2017, 16:28

frog ha scritto:
dreamtim ha scritto:Che poi io scanso equivoci non ho mai provato a far presente le palesi storture della Raggi per riabilitare il PD.
Diciamo che ho rivalutato dopo tempo e il necessario periodo di decantazione il tipo di slancio di Marino: bravissimo nel superare ed osservare i problemi dall'alto come uno che di politica vera e proria (leggi compromessi) ne abbia sempre masticata poca. Il vero 5stelle era lui per me. Onesto anche lui.
Proprio per questi motivi era antipartitico se rapportato al PD.
E ha fatto quello che la Raggi non fa; cercare soluzioni innovative, investimenti, combattere corporazioni e lobby. Un simpatico anarcoide.
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La Raggi era partita uguale ma si è spiaggiata come una balena e per ora sta disfando le numerose tele che gli ha lasciato un prolifico Marino.
Questo rivaluta anche il suo predecessore come difficoltà.
Poi il limite di Marino era affrontare le cose con calma e risolverle politicamente. Vigili, corporazioni varie, costruttori, ama, eccetera.
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Virginia poteva riprenderle e completarle, migliorandole. Ha ripristinato la Alemanno-era che è stata la peggiore (e piu' clientelare) ammnistrazione cittadina e ci ha lasciato nelle mani di Grillo. Grillo.

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Forse Doc intendeva proprio che affossando Marino, il PD non ne esce benissimo, boh ? Lo spiegherà lui quando avrà tempo e voglia :biggrin:

In buona parte intendevo questo, su Marino sono caduto anche io ne tranello, sbagliando, e debbo fare atto di contrizione, in secondo luogo intendevo dire che una volta caduta la possibilità della metro B, per ragioni tecniche e non per volontà politica, sarebbe servita una immediata alternativa, alternativa che è mancata. Per esempio: bene la Roma Lido, ma non è sufficiente, sia per le ragioni descritte dai radicali, sia perché un tifoso che arrivi con l'aereo a Fiumicino vedrebbe lo stadio a due passi, poi dovrebbe andare a Termini ed a quel punto tornare indietro con la Roma Lido, una grossa forzatura. Servirebbe un collegamento più razionale con Fiumicino ed un collegamento con la metro, che, per esempio, avrebbe potuto essere il sottopasso per Magliana, se ben servito.

Per quanto riguarda il progetto, senza troppo scendere nel dettaglio, ho scritto tante volte che Roma ha bisogno di infrastrutture, tante, se si riesce a farle realizzare a privati, magari dandogli cubature per riqualificare zone in degrado, tanto meglio. Quindi certamente preferivo il progetto precedente che quello attuale, cui fra l'altro c'è il forte sospetto che fosse quello su cui puntavano i privati dall'inizio.
Chi dice che dovrebbe realizzare tutte le infrastrutture necessarie a Roma lo stato, direttamente o tramite enti territoriali, o ha perso il contatto con la realtà, o prende in giro l'interlocutore o, più probabilmente, è tanto accecato dalla ideologia (capita spesso a tanti, nulla di male) da farsi fuorviare totalmente nelle conclusioni.

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da doc G » 07/03/2017, 17:10

dreamtim ha scritto: Capitalizzare gli utili e socializzare le perdite. Sta sorta di pseudosocialismo al contrario da imprenditori italiani del tempo.
Dimenticavo: questo è esattamente quel che si intende quando si parla di capitalismo relazionale, che io preferisco chiamare neofeudalesimo.
E questa è solo una delle tante ragioni per cui preferisco che le infrastrutture siano fatte realizzare ai privati non tanto con forme di project financing, società miste, gestione temporanea o simili, ma dandogli in cambio subito contropartite economiche, come, ad esempio, nel caso in questione, la cubatura.
Fosse stato realizzato tutto il progetto (come giustamente fa notare Djerry, se un privato si impegna a realizzare infrastrutture in certi momenti le deve realizzare, pena l'impossibilità di portare a termine il progetto) e poi le società realizzatrici non fossero riuscite a ricavare dagli immobili quanto previsto sarebbero fallite ed i creditori avrebbero mandato i beni all'asta, come tante volte successo, e se la cosa può preoccuparci è solo perché le stesse tecniche di capitalismo relazionale sono state applicate anche nel settore bancario, che quindi è molto meno solido di quanto si voglia farci credere (ovviamente peggio ancora se fosse stato interamente pubblico, vedi quanto accadde fra la fine degli anni '70 e gli anni '80, probabilmente anche nel periodo precedente).

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da francilive » 08/03/2017, 3:47

dreamtim ha scritto: Meno che mai paragonare con Torino. Li hanno preso una cosa costruita con soldi pubblici (italia 90) e l'hanno regalata ai privati per riqualificare.
Perfetto stile Fiat: Capitalizzare gli utili e socializzare le perdite. Sta sorta di pseudosocialismo al contrario da imprenditori italiani del tempo.
Non ha senso il paragone.

Sono d'accordo sullo stile Fiat, su cui possiamo fare molti esempi, soprattutto se rimaniamo nell'ambito dell'automobile, ma l'alternativa al "regalo" di Fassino in merito alle aree ex Continassa era continuare ad avere una terra di nessuno tra tre comuni, appannaggio di zingari e degrado urbano, sociale ed ambientale ormai insostenibile, come purtroppo è accaduto per una frangia di Torino Nord, quella che non è fisicamente connessa alla prima cintura a causa della presenza della Stura. Il caso dello Juventus Stadium non mi pare che invece sia il risultato di polemiche o regali di sorta.
Il Delle Alpi era ormai sostanzialmente dismesso. Più che un regalo di Italia '90, purtroppo una pesante eredità di Italia '90. Non parliamo di merda inconcepibile pure in Congo, come il Palastampa o l'Arena Rock... Quanti soldi ha buttato il comune su quella roba inutile proprio non ne ho idea...

Le attività della Juventus nell'area dello Stadium riqualificheranno a tutti gli effetti l'area oltre i possibili effetti derivati dalla speculazione residenziale. Oltretutto con una ricaduta positiva in termini occupazionali, con vincoli di priorità per i residenti dei comuni nell'ambito.
Quando qualcosa viene gestito bene, è giusto riconoscerlo, e non sono certo un accanito sostenitore di Fassino, Chiamparino e piddini vari.

Per gli stadi il problema è paradossalmente la stessa legge sugli stadi.
Lo scenario attuale penalizza troppo i comuni, che autorizzando nuovi stadi si ritrovano i vecchi quali ruderi inutilizzati, costosi, in aree destinate ad un rapido degrado urbano. Al danno si aggiunge la beffa del mancato introito degli affitti annui.
Oltretutto la legge sugli stadi (Delrio dixit) non dovrebbe nemmeno consentire cubature extra per il residenziale, ma solo per servizi e terziario.

Rimango convinto che l'unico modello sostenibile sia il recupero e la trasformazione di impianti già presenti, con il potenziamento delle infrastrutture e delle strutture di servizio pubblico, come è stato per lo Juventus Stadium e lo Stadio Friuli.

Le nuove cattedrali nel deserto ci possono anche stare, ma per definizione rimangono un togliere un problema da una parte per ritrovarselo dall'altra.

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