Spree ha scritto: ↑19/06/2017, 22:58
Emphasis on "libero". Tipo l'Inghilterra vittoriana, notoria patria di sicurezza sul lavoro grazie all'assenza di normative regolatorie.
Se dobbiamo andare indietro di oltre un secolo indica un processo non indifferente.
Il fatto che esistano determinate libertà, come la libertà economica, la libertà di associazione, la libertà di parola consente anche a chi si trova in situazioni di sfruttamento di associarsi e di controbattere.
Certo, esistono momenti o paesi in cui vi sono solo alcune libertà e non altre (per esempio nel Cile di Pinochet all'inizio non vi erano libertà, ma col tempo vi era una buona libertà economica, non credo serva spiegare quanta libertà c'era di parola o di associazione), ma di solito quando vi sono solo alcune libertà o vengono presto abolite anche quelle (per esempio la buona libertà economica che c'era nei primi mesi di Mussolini venne presto spazzata via) o lentamente crescono (come la libertà di associazione e parola nell'Inghilterra vittoriana).
In secondo luogo nessuno dice che un libero mercato non debba avere regole, le uniche cose indispensabili se si vuole avere libero mercato sono che sia libero l'ingresso al mercato e si tuteli la concorrenza (cose che da noi sono rare, a dire il vero). Se si vogliono quelle regole di sicurezza tecnica di cui parlava Jakala queste non influiscono minimamente sul libero mercato. Una azienda edile che voglia costruire o ristrutturare un fabbricato può farlo tranquillamente rispettando quelle regole, non c'è nulla che violi il mercato.
Ci sono infiniti modi di tutelare il consumatore, l'acquirente, qualsiasi utente finale senza alterare il mercato.