Cinema: Quotes & Anecdotes

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Re: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da Hank Luisetti » 26/07/2014, 17:58

Cinema Anecdotes

Halloween


- Michael Myers era il nome del distributore europeo del film precedente di Carpenter, Distretto 13: le brigate della morte. Carpenter ha voluto chiamare così il killer per “ringraziarlo” del successo.

-Laurie Strode è il nome della prima fidanzata di John Carpenter.

- Tra i vari attori papabili per la parte di Sam Loomis c’era anche Christopher Lee, che rifiutò. Anni dopo disse che fu l’errore più grande della sua carriera.

- Il nome di Michael Myers non viene mai citato per intero nel film. Nei titoli di coda viene chiamato The Shape, l’ombra…



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Re: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da Hank Luisetti » 08/09/2014, 18:53

Cinema Anecdotes:

Velluto Blue

-Il girato di Lynch inizialmente durava 4 ore. Per contratto fu obbligato a consegnare un film di 2 ore e tagliò molte scene secondarie. Ad oggi, questo materiale non è stato ancora trovato.

-Inizialmente il ruolo di Frank Booth era stato pensato per Willem Dafoe

-Peter Travers, il critico cinematografico della rivista Rolling Stone, scrisse di Velluto Blu come del miglior film degli anni ottanta.

-Soltanto una scena del film è stata tagliata per evitare il divieto della censura. Quando Dorothy viene colpita da Frank dopo la prima scena dello stupro, si doveva vedere Frank che continua a colpirla, mentre l'inquadratura è stata spostata su Jeffrey chiuso nell'armadio, che sussulta per quello che sta vedendo. Molti dicono che la scena è molto più inquietante a causa di questo cambiamento.



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Re: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da Hank Luisetti » 08/09/2014, 18:55

Cinema Anecdotes

Il Silenzio degli Innocenti:

-Questo film è il terzo in assoluto, dopo 'Accadde una notte' e 'Qualcuno volò sul nido del cuculo', ad aver vinto i cinque premi Oscar più importanti (film, regia,attore,attrice,sceneggiatura).

-Anthony Hopkins recita appena sedici minuti. Una delle più brevi interpretazioni ad aver meritato il Premio Oscar.

-Per meglio prepararli alle loro parti, a Hopkins e alla Foster erano stati consegnati dei nastri che alcuni serial killer avevano registrato mentre torturavano le proprie vittime; nessuno dei due li ha ascoltati. Tuttavia Hopkins partecipò a processi e accuse di assassini, e vide molte videointerviste a serial killer per "prepararsi".

-Hopkins raramente sbatte le palpebre. Ha imparato a farlo notando che anche Charles Manson, quando parla, non le sbatte mai.


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Re: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da Hank Luisetti » 08/09/2014, 18:56

Cinema Anecdotes

L' Esorcista:

-Quando il film uscì in Gran Bretagna, in molte cittadine ne fu proibita la proiezione. Di tutta risposta, qualcuno pensò bene di organizzare dei cosiddetti “Exorcist Bus Trips”, ossia degli autobus che trasportavano verso altre cittadine in cui il film veniva proiettato.

-La Warner Bros. fu costretta ad assegnare della guardie del corpo a Linda Blair a causa di alcune minacce di morte giuntele da dei fanatici religiosi.

-Nella scena in cui Linda Blair riempie di insulti e parolacce Max Von Sydow, quest'ultimo rimase così scosso da dimenticarsi di pronunciare le sue battute.

-William Friedkin chiese al reverendo Thomas Bermingham di effettuare un vero esorcismo sul set. Tuttavia quest’ultimo ritenne che non fosse una buona idea, dato che avrebbe contribuito ad incrementare l’agitazione. In compenso benedisse il set e rassicurò il cast e la troupe.


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Re: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da PENNY » 08/09/2014, 21:09

Il silenzio degli innocenti che sta per iniziare a momenti su RAI 3 tra l'altro :biggrin:

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Re: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da PENNY » 24/02/2015, 14:37

Monicelli, la vedova: “No al premio a Verdone, non rappresenta il cinema di Mario. Era meglio Pif”
Chiara Rapaccini contro il riconoscimento della Fondazione Grosseto Cultura al regista romano: "Rispetto la sua professionalità, ma non c'entra se non in piccola parte". E lo stesso vale, dice, per i personaggi celebrati negli scorsi anni: Brizzi, Scamarcio e Veronesi. Il regista fiorentino: "Sono pronto a restituirlo"

“Il premio Monicelli a Carlo Verdone? Rispetto la sua professionalità ma a Grosseto in nome di Mario hanno creato una rassegna troppo nazionalpopolare da cui mi dissocio”. E’ Chiara Rapaccini, la vedova del grande maestro scomparso cinque anni fa, a spiegarlo a ilfattoquotidiano.it dopo una sua lunga lettera pubblicata dal Tirreno. Qui la Rapaccini prende le distanze dalle motivazioni con cui la Fondazione Grosseto Cultura consegnerà il 7 marzo a Verdone il premio dedicato a Monicelli “Leggo che a Grosseto verrà festeggiato il mio compagno di una vita, Mario Monicelli, e il suo centenario, con una cerimonia in cui sarà premiato Carlo Verdone. Salvo il rispetto e l’ammirazione per l’opera di Verdone, vorrei tornare a sottolineare come Fausto Brizzi (vincitore della prima edizione del premio Monicelli, ndr), Riccardo Scamarcio, Giovanni Veronesi (vincitore della seconda edizione, ndr) e Carlo Verdone non rappresentino se non in piccola parte, il pensiero e soprattutto il cinema di Mario, sempre al confine tra commedia umana, società e politica sofferta”.

Al fatto.it la Rapaccini racconta: “Da Grosseto sono tre anni che mi chiedono suggerimenti da dare al direttore della manifestazione Mario Sesti. E pur premettendo con non ho nessun diritto legale in merito, ogni mia idea rimane sempre inascoltata“. Il punto, dice la compagna di trent’anni di Monicelli, è che “Mario non era un autore di commedie tout court. I suoi film avevano un taglio politico-filosofico su quello che accadeva storicamente in Italia, su quello che succedeva politicamente contro il potere costituito, nello scontro tra classi lavoratrici e classi dirigenti. Si pensi, tra i tanti titoli, a La Grande Guerra o a Un Borghese piccolo piccolo“. E un’idea Chiara Rapaccini ce l’ha: “Io rispetto tantissimo i soliti noti a cui hanno assegnato il premio l’anno scorso e quest’anno, sono dei grandissimi professionisti, ma avevo chiesto di cambiare direzione. Di premiare giovani talenti locali oppure un autore come Pif che con La mafia uccide solo d’estate ha vinto premi importanti in Europa grazie a un film sulla mafia”. Ma ciò che ha fatto arrabbiare la Rapaccini è soprattutto la dimensione forzatamente nazionalpopolare: “Ci rendiamo conto che gli organizzatori parlano di red carpet? Ma se fra un po’ colorano di verde perfino la passerella di Venezia e Cannes! Mario non avrebbe mai apprezzato. In questi festival si vuole fare audience mostrando cose che comprendono tutti, quando si può avere successo anche con qualcosa di diverso dal normale. Continuo a ricordare che Mario da anziano ha girato documentari sul G8 a Genova, in Palestina sotto le bombe, tra i terremotati de L’Aquila dormendo all’addiaccio tanto che pensavamo che tirasse le cuoia. Era uno spirito rivoluzionario e combattivo, fino alla fine. Pensate che mi redarguì perfino quando vinse Obama. ‘Non farà quello che promette’, disse dopo la sua elezione. Lo mandai a quel paese”.

Mario Sesti replica spiegando di non aver ricevuto le segnalazioni della vedova Monicelli: “Se le riserve di Chiara Rapaccini le avessimo conosciute in tempo invece che a mezzo stampa sia io che Loriano Valentini (presidente della fondazione, ndr) le avremmo volentieri discusse, come facciamo con chiunque. Per risponderle prendo a prestito una dichiarazione di Monicelli degli anni Ottanta: ‘Verdone è un personaggio ormai collaudato. Ha grosse qualità di osservazione, sa cogliere aspetti tipici dell’attore della commedia all’italiana. Se riuscirà a prendere le distanze da un certo romanismo che ne fa l’epigono di Sordi, diventerà certamente un grande. Credo lo possa fare perché è intelligente e preparato culturalmente’. Questo premio nasce dall’idea di costruire un premio per tutti quegli autori che siccome sono diventati grandi con un genere apparentemente minore come la commedia vengono regolarmente sottovalutati dai festival o dalle istituzioni”.

Non se la prende troppo Giovanni Veronesi, uno dei “nominati” da parte di Chiara Rapaccini. Anzi. “I premi ti vengono assegnati e non li decidi tu”, spiega a ilfattoquotidiano.it il regista di Manuale d’amore. “Ho sempre dichiarato che Monicelli era una mia fonte d’ispirazione come Fellini – afferma – Lo è stato per altri. Abbiamo poi fatto un cinema un po’ diverso, questo sì, ma chi vince, che so, il premio Moravia mica deve avere le stesse identiche caratteristiche di Moravia. Monicelli e i grandi della commedia all’italiana del Dopoguerra sono venuti su, per loro fortuna, in un contesto di valori e ideali ben diverso dal marasma culturale che ci tocca vivere oggi. Mario, che ho conosciuto, una volta mi disse: ‘Noi siamo una categoria che viene rivalutata quando siamo vecchi e quando ti daranno il premio alla carriera dovrai avere la forza di salire sul palco, prenderlo e poi tirarlo dietro a chi te l’ha consegnato’. Tanto che per mantenere alto il nome del maestro sono disposto a ridare indietro il premio vinto l’anno scorso”.


Non conosco la manifestazione, ma sui premiati direi che le rimostranze sono abbastanza plausibili. Apprezzo tantissimo il Verdone comico, ma il regista è da metà anni 90 che non fa un film decente.
Brizzi, Scamarcio e Veronesi manco li commento.

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R: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da lebronpepps » 24/02/2015, 14:59

Le lamentele arrivano per una volta che il premio lo prende un regista decente perlomeno :forza:

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Re: R: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da Mo_Pete » 24/02/2015, 15:29

lebronpepps ha scritto:Le lamentele arrivano per una volta che il premio lo prende un regista decente perlomeno :forza:

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Concordo.
Oltretutto la vedova parla di Pif. Film per me orrendo, e lui sopravvalutato come pochi altri negli ultimi anni. Il fatto di vincere premi non rende la tua opera magnifica a prescindere.

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Re: R: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da PENNY » 24/02/2015, 15:50

lebronpepps ha scritto:Le lamentele arrivano per una volta che il premio lo prende un regista decente perlomeno :forza:

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Probabilmente ha deciso di parlare adesso perchè il nome di Verdone fa più "rumore". Gli altri anni non se lo era cagato nessuno il premio infatti :laughing:

Mo_Pete ha scritto: Concordo.
Oltretutto la vedova parla di Pif. Film per me orrendo, e lui sopravvalutato come pochi altri negli ultimi anni. Il fatto di vincere premi non rende la tua opera magnifica a prescindere.

Concordo sul Pif sopravvalutato, meno sul "film orrendo", per me non è il capolavoro dipinto da tanti ma si è visto e si vede ogni giorno decisamente di molto peggio. Potrà non piacere ma la tipologia di film che ha realizzato Pif è indubbiamente molto più congeniale allo stile monicelliano rispetto a qualsiasi altro lavoro di Brizzi, Veronesi e anche di Verdone (perlomeno da una ventina d'anni a questa parte). Ripeto non è un giudizio sulla qualità in sè della pellicola.

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Re: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da Bluto Blutarsky » 24/02/2015, 20:07

Oltretutto i suoi film mediocri li ha fatti anche Monicelli stesso (ferma restando la smisurata ammirazione). Boh, non mi sembra abbia tutto questo senso pretendere di assegnare un premio intitolato a qualcuno solo ad artisti affini a lui. Certo, magari senza arrivare agli estremi di un Brizzi che è indifendibile...
Capisco molto di più le lamentele per la deriva divistica del premio, quello sì.

P.s: su Scamarcio non sono d'accordo. Cioè, lui non è niente di che, però almeno il pregio di partecipare a film anche coraggiosi glielo riconosco. Tipo il Pasolini di Abel Ferrara, i film con Placido, con Rubini, adesso è nel nuovo dei Taviani. Che abbia provato a lasciarsi alle spalle gli esordi con Moccia mi sembra evidente.
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R: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da lebronpepps » 24/02/2015, 20:13

Scamarcio é anche meno cane di quanto gli venga rinfacciato peraltro

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Re: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da PENNY » 25/02/2015, 12:55

Bluto Blutarsky ha scritto:Oltretutto i suoi film mediocri li ha fatti anche Monicelli stesso (ferma restando la smisurata ammirazione). Boh, non mi sembra abbia tutto questo senso pretendere di assegnare un premio intitolato a qualcuno solo ad artisti affini a lui. Certo, magari senza arrivare agli estremi di un Brizzi che è indifendibile...
Capisco molto di più le lamentele per la deriva divistica del premio, quello sì.

P.s: su Scamarcio non sono d'accordo. Cioè, lui non è niente di che, però almeno il pregio di partecipare a film anche coraggiosi glielo riconosco. Tipo il Pasolini di Abel Ferrara, i film con Placido, con Rubini, adesso è nel nuovo dei Taviani. Che abbia provato a lasciarsi alle spalle gli esordi con Moccia mi sembra evidente.

Dissento, è un premio intitolato a Monicelli, non uno generico. Io vorrei andasse ad opere, attori o registi che abbiano almeno un minimo legame con le pellicole e la filosofia intrinseca alla filmografia del grandissimo Mario.
In questo senso Pif (che ripeto, stimo relativamente) imho ci sta meglio di Scamarcio, che magari rimane attore migliore, ma non è quello il punto.

Mi rendo conto che non c'è una regola precisa e la Fondazione ha il pieno diritto di premiare chi cacchio gli pare, solo capisco le lamentele della vedova.

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Re: R: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da francilive » 27/02/2015, 21:38

lebronpepps ha scritto:Scamarcio é anche meno cane di quanto gli venga rinfacciato peraltro

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La Golino l'ha un attimo rimesso in quadro. Attore nella norma in quanto a capacità. Ha sfruttato le minchiate di Moccia per acquisire una popolarità enorme e diventare un sex symbol. Ora può contare su un'offerta più variegata, e se li sceglie un po' meglio.

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Re: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da francilive » 27/02/2015, 21:47

PENNY ha scritto: Dissento, è un premio intitolato a Monicelli, non uno generico. Io vorrei andasse ad opere, attori o registi che abbiano almeno un minimo legame con le pellicole e la filosofia intrinseca alla filmografia del grandissimo Mario.
In questo senso Pif (che ripeto, stimo relativamente) imho ci sta meglio di Scamarcio, che magari rimane attore migliore, ma non è quello il punto.
Anch'io, per quel che può contare, la vedo in quest'ottica.
Spiace per Verdone, che francamente credo non avesse alcuna intenzione a trovarsi al centro di una polemica da cui non ha nà da guadagnare nè da perderci. Così come mi pare sincera la sua dedica a Grosseto, dove ha girato un film a lui caro (cosa che ha detto anche in altre circostanze).
Brizzi, Veronesi e Scamarcio, così' come Pif, non sono semplicemente all'altezza di essere accostati ad un nome come quello di Monicelli, la si giri come si vuole.

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Re: Cinema: Quotes & Anecdotes

Messaggio da Staralfur » 04/03/2015, 16:04

Premio Monicelli, pace fatta tra la vedova del regista e gli organizzatori

GROSSETO. Pace fatta tra Chiara Rapaccini e il Premio Monicelli di Grosseto. Il curatore del Premio, il regista e critico cinematografico Mario Sesti, e la vedova del regista, insieme a Loriano Valentini, presidente della Fondazione Grosseto Cultura, hanno progettato insieme un'articolazione interna del Premio Monicelli.

E' questo l'happy end della polemica che si è scatenata il 23 febbraio quando Rapaccini, con una lettera al Tirreno, ha criticato la scelta degli organizzatori di consegnare il premio a Carlo Verdone e ha sottolineato che i suoi suggerimenti sulle scelte relative al Premio non erano mai state ascoltate. Tra qualche imbarazzo in terra maremmana, ne era seguita la scelta di non assegnare più il Premio Monicelli ma di organizzare lo stesso la serata di gala di sabato 7 marzo al teatro Moderno di Grosseto, durante la quale consegnare a Verdone un premio alla carriera, consegnato dal Comune.

La mattina di mercoledì 4 marzo, a tre giorni dalla soirée, Fondazione Grosseto cultura informa, con un comunicato stampa, di una "articolazione interna" del premio progettata insieme tra Rapaccini, Sesti e Valentini "che copre diverse stagioni nel corso dell'anno _ si legge nel comunicato _ da marzo alla fine dell’estate (le date e i nomi saranno annunciato in una conferenza stampa dedicata): un Premio Monicelli – Libero Pensiero, una rassegna Grosseto Webseries e un evento dedicato alla Street art, che si aggiungono al Premio Monicelli alla commedia".

Insomma, il programma del Premio Mario Monicelli Divino Commedia , così come era stato annunciato nella conferenza stampa di presentazione a fine febbraio, è stato confermato e, in più, l'articolazione "a più voci" pensata dagli organizzatori per quest'anno, cenenario della nascita del regista, è stata organizzata in tre momenti: la serata del 7 marzo, che si chiamerà "Premio Monicelli Grande commedia"; la rassegna Webseries e Street art (per quest'ultima era già previsto il coinvolgimento di Chiara Rapaccini) e il Premio Monicelli Libero Pensiero, anch'esso già annunciato come novità del 2015 e ancora da assegnare.

A questo punto, spiega Loriano Valentini, a Verdone sarà comunque consegnato un premio alla carriera da parte del Comune di Grosseto nell'ambito della serata Premio Monicelli Grande commedia. "Chiara Rapaccini non potrà essere con noi al Moderno sabato prossimo _ aggiunge Valentini _ a causa di precedenti impegni, ma sarà a Grosseto in occasione della rassegna sulla Street art".

“Credo che il confronto dei giorni scorsi abbia alla fine portato a un'idea del Premio più ricca e interessante di come la immaginavamo tutti prima – dichiara Chiara Rapaccini - ora ho l'impressione che questa iniziativa possa contenere i tratti fondamentali della complessa personalità di Mario e credo possa aiutare a mettere in luce nuovi talenti e linguaggi in un Paese che spesso non fa nulla per aiutarli".

“Fin dalla prima edizione del Premio Monicelli, svoltosi nel 2013 – sottolinea Loriano Valentini – il nostro intento è stato di realizzare un progetto culturale capace di esplorare e leggere in modo non ordinario il cinema, l'arte e i nuovi linguaggi creativi. Monicelli con la sua capacità di lettura critica e il suo pensiero libero da ogni convenzione è stato ed è per noi fonte d'ispirazione. Consideriamo il dibattito pubblico degli scorsi giorni un importante momento di crescita; in un’epoca dove le diversità anche di opinione diventano barriere insormontabili, è positivo aver trovato insieme una dimensione che arricchisce e consolida il premio”.

“Si tratta anche di un modo nuovo e diverso di ideare e praticare qualcosa come un premio – dice Mario Sesti – ma allo stesso tempo vogliamo cercare di rendere conto della ricchezza di senso del nome che porta, legato ad un autore che ha alimentato e celebrato la commedia, ha sempre mostrato una sensibilità non comune per il nuovo nel linguaggio e negli autori ed ha sempre esercitato la libertà del pensiero contro l' uniformità delle opinioni e l' ingiustizia sociale”.

I TRE MOMENTI DEL PREMIO MARIO MONICELLI

PREMIO MARIO MONICELLI - GRANDE COMMEDIA Un premio che segnali e valorizzi coloro che nel genere più popolare e apparentemente "basso" - secondo una classificazione che va da Aristotele a Bachtin - abbiano saputo mettere in campo abilità, originalità, eticità tali da rendere i loro film patrimonio di valore del nostro immaginario. Non esiste un premio analogo nei grandi festival né in istituzioni culturali autorevoli. Con questo premio, la Fondazione Grosseto Cultura intende sia celebrare grandi autori, riconosciuti e popolari, cui l'appartenenza alla commedia non abbia dato la chance di un autentico riconoscimento, sia autori o attori che nelle ultime stagioni, nel campo del cinema come delle serie tv o del web, in Italia o all'estero, si siano messi in luce per tratti di originalità, talento, ricerca espressiva e narrativa.

GROSSETO WEBSERIES e STREET ART Una rassegna che programmi performance, proiezioni e incontri di autori/attori/produttori di serie web - l' area in cui oggi si incontrano con maggiore produttività esordienti, talenti della commedia e della satira - e nuovi autori e talenti nel campo del graffitismo e della Street art. Con questa iniziativa il Premio Monicelli intende esplorare l'universo ancora sconosciuto di chi si è da poco messo in luce in questi linguaggi, scoprire nuove soggettività, stili di rappresentazione e racconto, con un occhio più ravvicinato al territorio, quello della Maremma, che Mario Monicelli ha vissuto e amato.

PREMIO MONICELLI - LIBERO PENSIERO Si tratta di un autentico riconoscimento conferito a personalità che per vocazione libertaria, biografia anticonformista, lotta contro l'irriformabilità dell'esistente, abbia meritato questo premio che ricorda l'amore per la libertà, la ribellione e l'autonomia, la dignità che è sempre stato nelle parole, nei film e nella vita di Mario Monicelli. Tale premio si svolgerà nelle forme di un incontro pubblico, curato da Mario Sesti e dalla giornalista Sabina Ambrogi e come nel caso del Premio Monicelli - Grande Commedia, prevede un evento con la lettura di testi, la proiezione di clip e una conversazione/intervista con la personalità premiata, di fronte ad un pubblico.

Il Premio Mario Monicelli è realizzato dalla Fondazione Grosseto Cultura in collaborazione con Provincia e Comune di Grosseto e con il patrocinio della Regione Toscana. Al Premio Monicelli e alle sue attività, insieme alle competenze presenti in Fondazione Grosseto Cultura, collaboreranno i critici Jacopo Mosca (che cura insieme a Mario Sesti il premio alla commedia) e Gabriele Niola, esperti di Webseries; Chiara Rapaccini, artista che ha vissuto a lungo, anche insieme a Monicelli, il territorio dove le iniziative del Premio si svolgono; Sabina Ambrogi, giornalista, collaboratrice di Fanpage, LaRepubblica, Il Corriere della Sera.


Articolo de Il Tirreno - Edizione Grosseto. Ecco il link: http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cr ... 1.10978211

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