C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
THE PLACE
Qualcuno l'ha visto?
Io ho apprezzato abbastanza, al solito Genovese punta tutto sulla buona scrittura e anche stavolta tira fuori un film piacevole che ti tiene lì fino alla fine, nonostante la location per tutta la sua durata sia esclusivamente il tavolino di un bar, e credo che al di là di tutto ci voglia talento per non annoiare riprendendo sempre gli stessi 10 mq di spazio.
Come da sua tradizione, e in generale del nostro cinema, abbiamo un cast di volti noti, capitanati da un onnipresente e sempre ottimo Mastandrea. Il tema della scelta, del libero arbitrio, di cosa si è disposti a fare per realizzare i propri desideri è sempre intrigante c'è poco da fare, fin dagli albori dell'umanità, qui viene declinato su toni cupi, ma che non si negano bagliori di speranza e momenti più alla Mulino Bianco. In sostanza Genovese non spinge fino in fondo sull'acceleratore, non osa quanto avrebbe potuto, salva il salvabile per farti uscire dalla sala non eccessivamente turbato, ti da un pugno ma subito dopo una carezza, dribbla con agilità le scelte più estreme e rischiose risolvendole con soluzioni che lascian contenti produttori e benpensanti, ma questo va a discapito di un film che avrebbe potuto dare molto di più, peccato.
***
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Io ho apprezzato abbastanza, al solito Genovese punta tutto sulla buona scrittura e anche stavolta tira fuori un film piacevole che ti tiene lì fino alla fine, nonostante la location per tutta la sua durata sia esclusivamente il tavolino di un bar, e credo che al di là di tutto ci voglia talento per non annoiare riprendendo sempre gli stessi 10 mq di spazio.
Come da sua tradizione, e in generale del nostro cinema, abbiamo un cast di volti noti, capitanati da un onnipresente e sempre ottimo Mastandrea. Il tema della scelta, del libero arbitrio, di cosa si è disposti a fare per realizzare i propri desideri è sempre intrigante c'è poco da fare, fin dagli albori dell'umanità, qui viene declinato su toni cupi, ma che non si negano bagliori di speranza e momenti più alla Mulino Bianco. In sostanza Genovese non spinge fino in fondo sull'acceleratore, non osa quanto avrebbe potuto, salva il salvabile per farti uscire dalla sala non eccessivamente turbato, ti da un pugno ma subito dopo una carezza, dribbla con agilità le scelte più estreme e rischiose risolvendole con soluzioni che lascian contenti produttori e benpensanti, ma questo va a discapito di un film che avrebbe potuto dare molto di più, peccato.
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Re: C'era una volta il Cinema
PENNY ha scritto: ↑24/11/2017, 11:23 THE PLACE
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Io ho apprezzato abbastanza, al solito Genovese punta tutto sulla buona scrittura e anche stavolta tira fuori un film piacevole che ti tiene lì fino alla fine, nonostante la location per tutta la sua durata sia esclusivamente il tavolino di un bar, e credo che al di là di tutto ci voglia talento per non annoiare riprendendo sempre gli stessi 10 mq di spazio.
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Sinceramente leverei una stelletta. Sono uscito dalla sala piuttosto deluso, film senza guizzi. Mi sarei aspettato molto di più.
Concordo con Franci, Borg McEnroe grande film (migliore della stagione non saprei. Gli ho preferito Dunkirk o anche Atomic Blonde, per dirne un paio).
Dovrei aver risolto.
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Re: C'era una volta il Cinema
PENNY ha scritto: ↑24/11/2017, 11:23 THE PLACE
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Io ho apprezzato abbastanza, al solito Genovese punta tutto sulla buona scrittura e anche stavolta tira fuori un film piacevole che ti tiene lì fino alla fine, nonostante la location per tutta la sua durata sia esclusivamente il tavolino di un bar, e credo che al di là di tutto ci voglia talento per non annoiare riprendendo sempre gli stessi 10 mq di spazio.
Come da sua tradizione, e in generale del nostro cinema, abbiamo un cast di volti noti, capitanati da un onnipresente e sempre ottimo Mastandrea. Il tema della scelta, del libero arbitrio, di cosa si è disposti a fare per realizzare i propri desideri è sempre intrigante c'è poco da fare, fin dagli albori dell'umanità, qui viene declinato su toni cupi, ma che non si negano bagliori di speranza e momenti più alla Mulino Bianco. In sostanza Genovese non spinge fino in fondo sull'acceleratore, non osa quanto avrebbe potuto, salva il salvabile per farti uscire dalla sala non eccessivamente turbato, ti da un pugno ma subito dopo una carezza, dribbla con agilità le scelte più estreme e rischiose risolvendole con soluzioni che lascian contenti produttori e benpensanti, ma questo va a discapito di un film che avrebbe potuto dare molto di più, peccato.
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Mi ritrovo con le tue parole.
Idea e tematiche interessanti,per buona parte del film ho apprezzato i toni molto cupi e pessimistici,purtroppo il finale edulcora la pillola e l'ultima scena l'ho trovata un pessimo tentativo di accattivarsi la maggior parte del pubblico,che ridimensiona fortemente il tutto.
Ottimo cast,oltre al già citato Mastandrea,Rocco Papaleo e Borghi sono i più in palla.
Entrato in sala non sapevo assolutamente nulla del film,quindi mentre scorrevano i titoli di coda sono rimasto colpito dal fatto che il soggetto fosse tutta farina del sacco di Genovese.Arrivato a casa scopro che è tratto pari pari da una serie tv americana,dove anche la maggior parte dei personaggi sono gli stessi,questo in parte toglie quello che pensavo fosse il principale pregio del film,l'originalità.
Diciamo che,vista la buona base di partenza,Genovese poteva fare sicuramente meglio.
Nel panorama italiano di oggi non è comunque un film da buttare,merita una visione.
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Re: C'era una volta il Cinema
Grande film "Borg McEnroe", un paio di spanne sopra la media dei film sportivi.
Fa vedere con chiarezza che spesso lo sport, più che un mezzo per arrivare al successo, è una lotta contro i propri demoni, ogni partita è un tentativo di allontanare lo spettro del fallimento e il tennis è un modo per trovare il proprio posto nel mondo. Siamo dalle parti di 'Open' di Agassi (una cui frase apre il film).
Il suo merito principale probabilmente è che riesce a superare la retorica degli opposti che si confrontano alla "Rush" (che poi è la classica narrazione un po' banale che tanto piace ai giornalisti sportivi). Nel film Björn Borg non è solo il vichingo di ghiaccio tutto applicazione e John McEnroe non è solo il folletto indisciplinato tutto istinto. I due protagonisti sono molto più complessi, tormentati e interessanti di quanto la Storia del tennis ci abbia tramandato.
Credibilissime anche le ricostruzioni dei match.
Fa vedere con chiarezza che spesso lo sport, più che un mezzo per arrivare al successo, è una lotta contro i propri demoni, ogni partita è un tentativo di allontanare lo spettro del fallimento e il tennis è un modo per trovare il proprio posto nel mondo. Siamo dalle parti di 'Open' di Agassi (una cui frase apre il film).
Il suo merito principale probabilmente è che riesce a superare la retorica degli opposti che si confrontano alla "Rush" (che poi è la classica narrazione un po' banale che tanto piace ai giornalisti sportivi). Nel film Björn Borg non è solo il vichingo di ghiaccio tutto applicazione e John McEnroe non è solo il folletto indisciplinato tutto istinto. I due protagonisti sono molto più complessi, tormentati e interessanti di quanto la Storia del tennis ci abbia tramandato.
Credibilissime anche le ricostruzioni dei match.
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Re: C'era una volta il Cinema
Monolith. Come concludere in modo pessimo un inizio tutto sommato interessante.
19.12.11:26.01.12 - An incredible journey from Saint Jean Pied de Port to Fisterra
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Re: C'era una volta il Cinema
Monolith
Non guardatelo
Giordan ha scritto: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!
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Re: C'era una volta il Cinema
Solo per oggi nelle sale danno Let's play Two, film celebrativo su Pearl Jam e anello dei Cubs.
Sono molto tentato.
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Dovrei aver risolto.
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Re: C'era una volta il Cinema
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=GZJuR919n1M[/youtube]
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Re: C'era una volta il Cinema
Preso da solo, Smetto quando voglio - Ad honorem è forse il capitolo meno riuscito della trilogia. Le trovate sono meno fresche, e alla lunga mostra un po' i limiti di un poliziesco de noantri.
Però non va preso da solo. È inscindibile almeno dal secondo capitolo, girato in contemporanea. Vista nel complesso, è un'operazione originale e coraggiosa per il cinema italiano: rimettere mano a una commedia di successo cambiandole il focus, attenuando la parte comica e dando una nuova chiave di lettura agli eventi.
P.s: c'è anche una citazione di Lost di tutto rispetto
Però non va preso da solo. È inscindibile almeno dal secondo capitolo, girato in contemporanea. Vista nel complesso, è un'operazione originale e coraggiosa per il cinema italiano: rimettere mano a una commedia di successo cambiandole il focus, attenuando la parte comica e dando una nuova chiave di lettura agli eventi.
P.s: c'è anche una citazione di Lost di tutto rispetto
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Re: C'era una volta il Cinema
Io invece ho voluto dare una chanche a Assassinio sull'Orient Express, e diciamo che mi sono pentito anzichenò.
Se l'interpretazione di Kenneth Branagh l'ho trovata eccellente tutto il resto mi ha fatto cascare le braccia. Tra le qualità più importanti del romanzo della Christie c'è indubbiamente la perfetta caratterizzazione dei personaggi, in questo caso invece son tutte macchiette simili, presentati pedissequamente come fosse un compitino di cui sbarazzarsi in fretta e poi abbandonati a loro stessi, senza il minimo approfondimento che li renda più interessanti della più inutile delle comparse, un cast stellare usato come peggio non si può. Tutto ruota intorno a Poirot, ma anche qui ci sono mancanze a mio avviso enormi, è un genio assoluto ma alla fine non si degna di spiegarci per filo e per segno come sia andata, non c'è la ricostruzione della notte fatale, non ci sono abbastanza riferimenti ai numerosi indizi che lo aiutano a costruire il suo ragionamento, ci si concentra esclusivamente sui collegamenti tra le vittime e sui dubbi morali che lo tormentano riguardo a questo caso, i quali sono certo importanti, ma è pur sempre un giallo, avrei gradito una maggiore attenzione al perfetto meccanismo creato dalla scrittrice.
Inoltre, ma questo vale in generale anche per tanti altri film, sto cominciando a diventare un vecchio rompicoglioni anacronistico nei confronti della computer grafica, ormai onnipresente anche quando se ne potrebbe fare tranquillamente a meno. In questo caso sembra quasi di guardare un cartone animato, colori saturi, grandi paesaggi ultradefiniti come in un videogioco, è talmente perfetta da risultare finta e fastidiosa in una pellicola che non ne avrebbe mai avuto bisogno. Riesco a pensare a pochi film più adatti di questo ad esser girati un teatro di posa ricostruendo un paio di interni, se ne sarebbe guadagnato in realismo e in eleganza, mentre invece appena uscito dalla sala avevo solo una gran voglia di recuperare la splendida versione del 74 di Sidney Lumet.
Trascurabilissimo.
Se l'interpretazione di Kenneth Branagh l'ho trovata eccellente tutto il resto mi ha fatto cascare le braccia. Tra le qualità più importanti del romanzo della Christie c'è indubbiamente la perfetta caratterizzazione dei personaggi, in questo caso invece son tutte macchiette simili, presentati pedissequamente come fosse un compitino di cui sbarazzarsi in fretta e poi abbandonati a loro stessi, senza il minimo approfondimento che li renda più interessanti della più inutile delle comparse, un cast stellare usato come peggio non si può. Tutto ruota intorno a Poirot, ma anche qui ci sono mancanze a mio avviso enormi, è un genio assoluto ma alla fine non si degna di spiegarci per filo e per segno come sia andata, non c'è la ricostruzione della notte fatale, non ci sono abbastanza riferimenti ai numerosi indizi che lo aiutano a costruire il suo ragionamento, ci si concentra esclusivamente sui collegamenti tra le vittime e sui dubbi morali che lo tormentano riguardo a questo caso, i quali sono certo importanti, ma è pur sempre un giallo, avrei gradito una maggiore attenzione al perfetto meccanismo creato dalla scrittrice.
Inoltre, ma questo vale in generale anche per tanti altri film, sto cominciando a diventare un vecchio rompicoglioni anacronistico nei confronti della computer grafica, ormai onnipresente anche quando se ne potrebbe fare tranquillamente a meno. In questo caso sembra quasi di guardare un cartone animato, colori saturi, grandi paesaggi ultradefiniti come in un videogioco, è talmente perfetta da risultare finta e fastidiosa in una pellicola che non ne avrebbe mai avuto bisogno. Riesco a pensare a pochi film più adatti di questo ad esser girati un teatro di posa ricostruendo un paio di interni, se ne sarebbe guadagnato in realismo e in eleganza, mentre invece appena uscito dalla sala avevo solo una gran voglia di recuperare la splendida versione del 74 di Sidney Lumet.
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Re: C'era una volta il Cinema
PENNY ha scritto: ↑05/12/2017, 10:57 Io invece ho voluto dare una chanche a Assassinio sull'Orient Express, e diciamo che mi sono pentito anzichenò.
Se l'interpretazione di Kenneth Branagh l'ho trovata eccellente tutto il resto mi ha fatto cascare le braccia. Tra le qualità più importanti del romanzo della Christie c'è indubbiamente la perfetta caratterizzazione dei personaggi, in questo caso invece son tutte macchiette simili, presentati pedissequamente come fosse un compitino di cui sbarazzarsi in fretta e poi abbandonati a loro stessi, senza il minimo approfondimento che li renda più interessanti della più inutile delle comparse, un cast stellare usato come peggio non si può. Tutto ruota intorno a Poirot, ma anche qui ci sono mancanze a mio avviso enormi, è un genio assoluto ma alla fine non si degna di spiegarci per filo e per segno come sia andata, non c'è la ricostruzione della notte fatale, non ci sono abbastanza riferimenti ai numerosi indizi che lo aiutano a costruire il suo ragionamento, ci si concentra esclusivamente sui collegamenti tra le vittime e sui dubbi morali che lo tormentano riguardo a questo caso, i quali sono certo importanti, ma è pur sempre un giallo, avrei gradito una maggiore attenzione al perfetto meccanismo creato dalla scrittrice.
Inoltre, ma questo vale in generale anche per tanti altri film, sto cominciando a diventare un vecchio rompicoglioni anacronistico nei confronti della computer grafica, ormai onnipresente anche quando se ne potrebbe fare tranquillamente a meno. In questo caso sembra quasi di guardare un cartone animato, colori saturi, grandi paesaggi ultradefiniti come in un videogioco, è talmente perfetta da risultare finta e fastidiosa in una pellicola che non ne avrebbe mai avuto bisogno. Riesco a pensare a pochi film più adatti di questo ad esser girati un teatro di posa ricostruendo un paio di interni, se ne sarebbe guadagnato in realismo e in eleganza, mentre invece appena uscito dalla sala avevo solo una gran voglia di recuperare la splendida versione del 74 di Sidney Lumet.
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Ci avrei scommesso. Ahimè.
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Re: C'era una volta il Cinema
PENNY ha scritto: ↑05/12/2017, 10:57 Io invece ho voluto dare una chanche a Assassinio sull'Orient Express, e diciamo che mi sono pentito anzichenò.
Se l'interpretazione di Kenneth Branagh l'ho trovata eccellente tutto il resto mi ha fatto cascare le braccia. Tra le qualità più importanti del romanzo della Christie c'è indubbiamente la perfetta caratterizzazione dei personaggi, in questo caso invece son tutte macchiette simili, presentati pedissequamente come fosse un compitino di cui sbarazzarsi in fretta e poi abbandonati a loro stessi, senza il minimo approfondimento che li renda più interessanti della più inutile delle comparse, un cast stellare usato come peggio non si può. Tutto ruota intorno a Poirot, ma anche qui ci sono mancanze a mio avviso enormi, è un genio assoluto ma alla fine non si degna di spiegarci per filo e per segno come sia andata, non c'è la ricostruzione della notte fatale, non ci sono abbastanza riferimenti ai numerosi indizi che lo aiutano a costruire il suo ragionamento, ci si concentra esclusivamente sui collegamenti tra le vittime e sui dubbi morali che lo tormentano riguardo a questo caso, i quali sono certo importanti, ma è pur sempre un giallo, avrei gradito una maggiore attenzione al perfetto meccanismo creato dalla scrittrice.
Inoltre, ma questo vale in generale anche per tanti altri film, sto cominciando a diventare un vecchio rompicoglioni anacronistico nei confronti della computer grafica, ormai onnipresente anche quando se ne potrebbe fare tranquillamente a meno. In questo caso sembra quasi di guardare un cartone animato, colori saturi, grandi paesaggi ultradefiniti come in un videogioco, è talmente perfetta da risultare finta e fastidiosa in una pellicola che non ne avrebbe mai avuto bisogno. Riesco a pensare a pochi film più adatti di questo ad esser girati un teatro di posa ricostruendo un paio di interni, se ne sarebbe guadagnato in realismo e in eleganza, mentre invece appena uscito dalla sala avevo solo una gran voglia di recuperare la splendida versione del 74 di Sidney Lumet.
Trascurabilissimo.
Restando in tema Agatha Christie, Mistero a Crooked House mi aveva colpito molto positivamente (non fosse altro che per la presenza di Gillian Anderson e Christina Hendricks). Tu l'hai visto? Impressioni? Giusto per avere un termine di paragone...
Stasera vorrei appunto andare a vedere Assassinio sull'Orient Express, ma mi hai messo più di un dubbio...
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Re: C'era una volta il Cinema
AgentZero ha scritto: ↑05/12/2017, 11:25 Restando in tema Agatha Christie, Mistero a Crooked House mi aveva colpito molto positivamente (non fosse altro che per la presenza di Gillian Anderson e Christina Hendricks). Tu l'hai visto? Impressioni? Giusto per avere un termine di paragone...
Stasera vorrei appunto andare a vedere Assassinio sull'Orient Express, ma mi hai messo più di un dubbio...
Nou, mi intrigava ma l'ho mancato in sala. Spero di recuperarlo più avanti